agriurbanesimo
agriurbanésimo s. m. – Concetto sviluppato nel corso degli anni Novanta del 20° secolo che, muovendo dalle premesse di una critica radicale della città contemporanea ecologicamente insostenibile, tende a superare la tradizionale contrapposizione fra città e campagna per dar vita a inedite forme di agricoltura di prossimità: sia negli interstizi di aree densamente abitate, sia soprattutto nelle propaggini inedificate dell’urbanizzazione diffusa, dove la campagna urbana può assumere ruoli decisivi di sostenibilità e di nuove forme di spazialità. Dagli orti urbani, realizzati anche sui tetti degli edifici, ai giardini di quartiere a uso temporaneo, condivisi dalla comunità, sino ai parchi agricoli periurbani finalizzati alla promozione dell’agricoltura come forma di manutenzione del territorio e veicolo per rafforzare l’identità locale, diversi sono gli esperimenti in corso (molti dei quali avviati all’interno di Paesi dell’Unione Europea) volti a garantire nuove condizioni di vivibilità, attraverso originali integrazioni della dimensione ecosistemica con quella economica (agroalimentare) e culturale (storica, paesistica e sociale).