Vedi AGUNTUM dell'anno: 1958 - 1973 - 1994
AGUNTUM
Centro antico situato presso la odierna Stribach, circa 4 km ad E di Lienz, nel Tirolo orientale. In base alla sua toponomastica, si ritiene risalga ad una colonia di epoca illirica, (circa X sec. a. C.), di cui fino ad oggi non sono stati ancora accertati i resti archeologici. E stato supposto anche un successivo oppidum celtico, ma neanche di questo sono stati individuati resti archeologici. Essi dovranno essere ricercati più a N, sulle pendici della valle del torrente Debant, che sbocca nella Drava. Il municipium fondato da Claudio fu costruito sulla strada E-O Virunum-Teurnia-Val Pusteria, su di un cono di terra alluvionale portato dal Debant. Gli avanzi di mura giacenti negli strati più profondi della coltivazione appartengono a questo periodo. La città subi un grande cambiamento quando, sotto Adriano, essa fu recinta da una potente cerchia di mura, in due tratti, accertata finora solo parzialmente verso il lato orientale. La porta orientale, con doppia carreggiata, risale probabilmente alla seconda metà del II sec. d. C. e rappresenta un ampliamento della porta originaria ad un solo ingresso. Le porte secondarie accertate a S di questa sono, in parte, originali e in parte aggiunte soltanto più tardi. Parimenti anche una piccola torre esterna è stata adattata in epoca posteriore.
Il complesso di costruzioni adiacenti alla porta principale faceva parte di un grande impianto termale; il suo centro è rappresentato dal vano a doppia abside, non ancora completamente scoperto, e dal cortile, forse la palestra. A S del vano centrale, absidato, si trova uno spazio aperto che mostra al centro un sacrario quadrato dedicato ad una divinità fluviale locale, con le pareti esterne ornate di pitture. Negli altri vani intorno al cortile appaiono evidenti e ancora ben conservati i sistemi differenti di ipocausti per il riscaldamento. Nei vani situati a S della palestra è conservato il livello tardo-antico del III sec. d. C. e dei seguenti, che si riscontra essere di circa m o,6o più alto di quello del II secolo. Questa elevazione del livello può essere forse collegata alla scoperta, immediatamente davanti alle mura della città, di un tesoro di monete, che sarebbe stato interrato verso il 275; ciò lascerebbe supporre un assedio di A. da parte degli Alemanni.
Nel III sec. d. C. le parti meridionali della città, maggiormente vicine alla Drava, non erano più colonizzate, e il loro abbandono, già nel II sec., si suppone dovuto al grave pericolo delle inondazioni.
Nel IV sec. A. divenne sede episcopale e fu sottoposta al metropolita di Aquileia. A quest'epoca risale la chiesa del Campo Santo, immediatamente ad E della cinta di mura (semplice chiesa a sala). Parimenti di origine cristiana primitiva è la caratteristica costruzione sepolcrale con due absidi che si trova rinchiusa in un gruppo di case, in un sobborgo ad E della porta principale.
Verso l'anno 610 A. cadde, ultimo municipium della regione alpina orientale, nelle mani degli Slavi, penetrati da oriente nella valle della Drava. Il completo interramento del Debant a causa di morene avvenne in un'epoca molto posteriore a quella della distruzione bellica.
L'abbondante materiale ottenuto dagli scavi, costituito da oggetti di arte industriale e da ceramiche, è ripartito fra lo Heimatmuseum Schloss Bruck a Lienz, e la Grabungshaus di Aguntum (area degli scavi). Fra gli oggetti che vi si trovano esposti, è di grande rilievo il diploma militare di un pretoriano, dell'anno 150 d. C. Un'ara di Mithra e la pietra sepolcrale dei cultores genii municipii Agunti permettono, accanto ai monumenti cristiani primitivi, di gettare uno sguardo sulla vita religiosa della popolazione. Il sacrario delle terme, più sopra menzionato, dimostra che venivano onorate anche alcune divinità locali celtiche. Su di una pietra sepolcrale reimpiegata, è raffigurata una fanciulla norica nel costume locale. È interessante il ritrovamento, unico per la regione alpina orientale, di un cosiddetto braccialetto-borsa, un braccialetto in bronzo con un piccolo portamonete.
Fra le ceramiche trovate ad A., vi sono in prevalenza produzioni locali, in massima parte vasi di terracotta grigia, tazze a tripodi, scodelle gialle, La "terra sigillata" è rara. Accanto alla produzione fittile dei fabbricanti padani, pochi sono gli esemplari provenienti dalle manifatture della Gallia centrale, meridionale ed orientale, o dalle manifatture retiche, e soltanto qualche pezzo isolato appartiene alla cosiddetta ceramica delle Argonne. Per quanto riguarda le lampade di terracotta, accanto alle lampade delle solite marche si trovano tardi prodotti delle fabbriche egiziane. Le anfore a punta appartengono ai primi due secoli dopo Cristo, nel quale periodo si importavano oggetti di fabbricazione meridionale.
È anche interessante un luogo di scavo a 4 km a S di A., sul Kirchbichl di Lavant. Quivi il vescovo di A. eresse, al principio del V sec., una costruzione fortificata sul cocuzzolo di una montagna a 8oo m circa sul livello del mare. Le rovine, di grande effetto, scavate da F. Miltner fra il 1948 e il 1955 testimoniano la continuità del luogo di culto. La costruzione più imponente di questo complesso è la vasta chiesa episcopale (m 40 × 10) col battistero, dell'inizio del V sec., e l'annesso episcopio. La chiesa della comunità, che si erge oggi sulla collina, rappresenta l'immediata derivazione dall'edificio cristiano primitivo.
Bibl: E. Swoboda, Führer durch Aguntum, 1935; W. Alzinger, Kleinfunde von A. aus den Jahren 1950-52, in Beitr. z. römerzeitl. Bodenforschung in Österreich, I, 1955; R. Egger, in Oesterr. Jahreshefte, XVII, 1914. Beibl., p. 5 ss. (A.); E. Swoboda, ibid., XXIX, 1935, Beibl., p. i ss. (A.); F. Miltner, ibid., XL, 1953, Beibl., p. 93 ss. (A.); id., ibid., XLII, 1955, Beibl., p. 71 ss. (A.); id., ibid., XXXVII, 1950, Beibl., p. 37 ss. (Lavant); id., ibid., XL, 1953, Beibl., p. 15 ss. (Lavant); id., ibid., XLI, 1954, Beibl., p. 43 ss. (Lavant).