Vedi AGUNTUM dell'anno: 1958 - 1973 - 1994
AGUNTUM (v. vol. i, pp. 161 ss.)
Il ritrovamento più notevole di questi ultimi anni è costituito dalla casa ad atrio, nello schema delle domus pompeiane, un unicum nel territorio delle Alpi orientali.
La facciata - nella quale si apriva un ampio ingresso suddiviso da due colonne - dava sul decumano massimo, a N della Bundesstrasse. Attraverso il vestibolo si raggiungeva l'atrio al centro del quale v'era l'impluvium, rivevestito di lastre di marmo; il tetto era displuviato. Il tablinum era aperto verso S e verso N. A destra e a sinistra di quest'ambiente si trovavano due corridoi, aperti pure a S. Dal corridoio occidentale si raggiungeva per una scala il piano superiore con impianto di riscaldamento. Ad E dell'atrio, ad un livello inferiore, v'erano tre stanze di dimensioni pressoché identiche. La più settentrionale era probabilmente una bottega. Il peristilio è stato tagliato quasi completamente dalla strada moderna, aldilà della quale è riconoscibile il triclinium con pavimento a mosaico. Da una stanza accanto ad esso, si raggiungeva una costruzione quadrata al centro di una piazza, che gli scavatori identificano come santuario di una divinità romano celtica.
La casa ad atrio venne distrutta completamente intorno al 400 d. C.; le stanze a N dell'atrio vennero riedificate nel V sec. e usate di nuovo. Sono state pure individuate delle fondazioni precedenti (100 d. C.), in parte riprese dalla casa del III secolo. Di una fase ancora più antica (50 d. C.), non è stato ancora possibile stabilire la pianta effettiva.
Il decumano massimo era limitato a N da un portico, di cui si sono rinvenute le fondazioni delle colonne e le rispettive basi. A N del portico si estendeva un quartiere commerciale con officine e case. Scavi in questa zona hanno ultimamente messo in luce un complesso termale: il nucleo centrale è formato dal calidarium ad E, tepidarium al centro e frigidarium ad O. Calidarium e frigidarium presentano sui lati settentrionali e meridionali due grandi nicchie con vasche. Tutte e tre le stanze hanno il sistema di riscaldamento sotto il pavimento, attivato dal praefurnium, immediatamente accanto al calidarium. Le pareti erano ricoperte in alcuni ambienti di lastre di marmo, in altri dipinte. I pavimenti erano pure in marmo. Il primo periodo di costruzione delle terme va assegnato al II sec. d. C. Forse nel III sec. avvennero cambiamenti e ampliamenti, nel secolo seguente riparazioni.
L'orientamento stradale di A. non è ancora ben chiaro; le costruzioni finora scavate, alcune delle quali risalgono alla metà del I sec. d. C., sono differentemente orientate. Ultimamente sono state però messe in luce una strada in direzione E-O (decumanus maximus) e un breve tratto del cardo (N-S). Le mura di età adrianea, portarono sicuramente dei cambiamenti nel reticolo stradale. Recenti studi hanno dimostrato che tali mura avevano carattere puramente rappresentativo, come è documentato anche per altre città di prima e media età imperiale. Non ci si potrebbe infatti spiegare altrimenti perché esse terminino a 600 piedi a S della porta principale e non continuino più in nessun altro punto (probabilmente terminavano a eguale distanza anche a N della porta). Esse inoltre non presentano alcuna torre di rinforzo: in quella ai lati della porta principale si aprono invece ampie finestre; a breve distanza da essa poi vi sono altri due passaggi nelle mura. L'accurata tecnica muraria testimonia che le mura vennero erette non sotto un pericolo impellente di guerra, ma con un piano ben preciso.
Gli ultimi scavi della città sono stati eseguiti con rigorosi metodi stratigrafici che hanno permesso di individuare in diversi punti cinque periodi costruttivi. Il 1° è limitato nella prima metà del I sec.; il 2° va collocato prima della costruzione delle mura adrianee della città, quindi intorno al 100 d. C. Per il 3° mancano momentaneamente effettivi punti di riferimento: grosso modo va collocato nella seconda metà del III sec. d. C. Il 4° è determinato da alcune monete, che forniscono un terminus post quem, rinvenute nella casa ad atrio. L'esempio più tardo è del 378-383 (Teodosio I). L'inizio di questo periodo va collocato nel IV secolo. Il 5° periodo apparterrebbe agli inizi del V secolo.
Bibl.: W. Alzinger, Aguntum und Lavant. Führer durch die römerzeitlichen Ruinen Ost Tirols, Vienna 1962. Sui recenti scavi: W. Alzinger, in Oesterr. Jahresh., XLIV, 1959, Beibl., pp. 75-140; ibid., XLV, 1960, pp. 25-35; ibid., XLVII, 1964-65, pp. 29-32; id., Das Altertum, 7, 1961, pp. 85-105, e la rivista Pro Austria Romana, passim.