aguzzo
. Solo nella Commedia: vale " appuntito ", " acuto ", in senso proprio in If XVII 1 la fiera con la coda aguzza; figurato in Pd XVI 57 quel da Signa, / che già per barattare ha l'occhio aguzzo (dove a. potrebbe anche essere forma verbale: ha aguzzato lo sguardo). In questi luoghi a. è in rima, rispettivamente, con appuzza e puzzo / Galluzzo; sono queste in D. le uniche rime in -uzza, -uzzo, a parte quelle di Rime dubbie VI (dove però, tranne uzza [v. 5], si tratta di diminutivi).