Vedi AI dell'anno: 1958 - 1994
AI (v. vol. I, p. 164 e s 1970, p. 576)
Dopo gli scavi degli anni 1970-1972, sono stati pubblicati і rapporti finali sulle aree dell’acropoli e della città bassa.
Il sito fu fortificato verso la fine del Bronzo Antico I, ma era già abitato in una fase precedente dello stesso periodo, che in cronologia assoluta si può collocare intorno al 3100-3000 a.C. Alcune tracce di architettura (abitazioni private) attribuibili alle prime fasi di occupazione del sito sono venute alla luce sulle terrazze superiori della collina che ospita l’insediamento. L’erezione delle mura nel Bronzo Antico 1С (c.a 3000-2860 a.C.) fu accompagnata dalla costruzione di alcuni importanti edifici sull’acropoli (sito D). Uno di questi, identificato negli anni ‘30 da J. Marquet Krause come palazzo, è secondo G. E. Wright un tempio. Quest’ultima ipotesi sembra essere suffragata da alcuni rinvenimenti negli ambienti dell’edificio (che resta in uso, con alcune varianti, fino al Bronzo Antico III) e dalla presenza di un secondo edificio, sul lato O del supposto tempio, fornito di diversi vani, di una sala colonnata e di un muro di recinzione dello spessore di c.a 2 m. Quest’edificio è stato identificato come residenza palatina. Quattro porte urbiche sono databili alla prima fase delle fortificazioni (Bronzo Antico 1С). Tutte sono protette da torri a pianta semi-circolare costruite all’esterno delle mura o appoggiate a esse.
Segni di una violenta distruzione alla fine del Bronzo Antico I sono visibili nella stratigrafia della cittadella (sito A). L’occupazione prosegue comunque nel Bronzo Antico II: il sito viene fortificato, allargando e rafforzando le opere difensive precedenti, e sull’acropoli il tempio viene ricostruito, come anche la residenza palatina, i cui ambienti sono però più piccoli di quelli dell’edificio precedente. Anche questa fase è segnata da distruzione, che Callaway attribuisce agli effetti di un violento terremoto, sulla base delle osservazioni effettuate sulle rovine del tempio sull’acropoli. La città viene nuovamente riedificata nel Bronzo Antico III. Questo periodo comprende due fasi di costruzione, inframezzate da una distruzione parziale attorno al 2550 a.C. La prima fase di ricostruzione del Bronzo Antico III è databile al 2750-2550 a.C. Sembra che prima a essere riedificata sia stata l’area A (le fortificazioni seguite dalle abitazioni private). Le fortificazioni si allargarono ulteriormente, arrivando a includere le torri che nei periodi precedenti erano esterne: lo spessore del muro di cinta raggiunse in alcuni punti і 15 m. Anche la cittadella fu riedificata su un basamento in blocchi di pietra, lungo c.a 30 m e largo 8,9 m. Un coinvolgimento degli Egiziani nella riedificazione di A. è ipotizzato da Callaway sulla base delle tecniche costruttive utilizzate per erigere і muri del tempio sull’acropoli e del rinvenimento di alcuni vasi in alabastro di provenienza egizia negli ambienti del tempio e del nuovo santuario A (sito A), costruito nel Bronzo Antico IIIB sulle rovine di un’abitazione, forse privata, del periodo precedente. Un bacino per la raccolta dell’acqua piovana è stato identificato nell’area к e datato agli inizi del Bronzo Antico III; la sua capacità è stata misurata in c.a 1800 m3. Due porte urbiche risalenti al Bronzo Antico III sono state scavate; una di queste è una riedificazione di una precedente porta del Bronzo Antico II (sito J), mentre l’altra (sito C) fu forse distrutta alla fine del Bronzo Antico IIΙΑ, quando si verificarono ulteriori modifiche nella struttura dell’insediamento. Nel corso del Bronzo Antico IIIB, infatti, si notano ulteriori potenziamenti delle fortificazioni, ma soprattutto lo spostamento del culto principale della città dal tempio sull’acropoli a quello di nuova costruzione denominato santuario A (sito A). Il tempio sull’acropoli non venne però abbandonato, ma riedificato e destinato a residenza del governatore della città.
Anche se non sono stati trovati ad A. chiari esempi di ceramica tipo Khirbet Kerak (tipica nel Nord della Palestina nel corso del Bronzo Antico III), vi sono numerosi, stretti confronti con siti dove la ceramica tipo Khirbet Kerak è dominante, come Bet Šĕ’an, strati XII-XI. La distruzione finale della città va datata alle ultime fasi del Bronzo Antico III, cioè fra il 2400 e il 2350 a.C. circa.
Il sito non fu più occupato fino agli inizi dell’Età del Ferro (c.a 1220 a.C.), quando un piccolo villaggio non fortificato fu eretto sulle terrazze al di sotto dell’acropoli. Le case di questo villaggio erano fornite di pilastri per sorreggere il soffitto, e ognuna aveva presso di sé una cisterna per la raccolta e la conservazione dell’acqua piovana. Il villaggio fu riedificato in parte agli inizi dell XI sec. a.C. La mancanza di ceramica ingubbiata fa datare l’abbandono dell’insediamento alla metà dell’XI sec. a.C. In seguito la collina di A. fu terrazzata per scopi agricoli solo in periodo bizantino.
Bibl.: R. Amiran, The Egyptian Alabaster Vessels from Ai, in IsrExplJ, XX, 1970, pp. 170-179; G. E. Wright, The Significance of Ai in the Third Millennium B.C., in Archäologie und Altes Testament, Tubinga 1970, pp. 299-319; J. A. Callaway, The Early Bronze Age Sanctuary at Ai (et-Tell), Londra 1972; J. A. Callaway, K. Schoonover, The Early Bronze Age Citadel at Ai (et-Tell), in BASOR, 207, 1972, pp. 41-53; A. Ben-Tor, An Ivory Bull’s Head from Ai, ibid., 208, 1972, pp. 24-29; Ν. E. Wagner, Early Bronze Age Houses at Ai (et-Tell), in PEQ, CIV, 1972, pp. 5-25; A. Ben-Tor, E. Netzer, The Principal Architectural Remains of the Early Bronze Age at Ai, in Erlsr, XI, 1973, pp. 1-17; J. A. Callaway, N. E. Wagner, A Re-examination of the Lower City at Ai (et-Tell) in 1971, 1972, in PEQ, CVI, 1974, pp. 147-155, J. A. Callaway, A Second Ivory Bull s Head from Ai, in BASOR, 213, 1974, pp. 57-61; id., in EncAExHL, I, 1975, pp. 36-52, s.v., id., Excavating at Ai (et-Tell) 1964- 1972, in BiblA, XXXIX, 1976, pp. 18-30; id., The Early Bronze Age Citadel and Lower City at Ai (et-Tell), Londra 1980.