AIACE Telamonio
Eroe omerico, figlio di Telamone.
L'Iliade ne ignora la patria, ma una tradizione posteriore, di cui è l'eco anche in due interpolazioni nel poema, lo dice di Salamina, dove, secondo Pausania (i, 35, 3), era custodita la sua tomba e dove A. aveva un culto particolare. Pur non essendo signore di una terra, A. sedeva al consiglio dei principi e godeva particolarmente la stima sia di Agamennone, che lo mandò con Ulisse e Fenice ambasciatore alla tenda di Achille, sia degli altri Greci che lo ritenevano il più forte dopo lo stesso Achille. Omero lo presenta gigantesco, con l'enorme scudo di sette pelli taurine, e la sua forza risalta specialmente in alcuni episodi: nel duello con Ettore, in cui A. colpisce l'avversario con un macigno, nella difesa delle navi contro i Troiani che stanno per appiccarvi fuoco, e nella difesa del cadavere di Patroclo.
Degli episodî salienti della sua vita, l'ambasceria ad Achille è raffigurata su un vaso a figure rosse, ma preferiti dagli artisti furono gli altri tre episodi del duello con Ettore, della difesa delle navi, della lotta per il corpo di Patroclo. Pausania (v, 19, 2) dice che il duello con Ettore era raffigurato sull'arca di Cipselo; a noi è noto anche su un vaso, su uno specchio etrusco e conosciamo delle gemme incise che mostrano A. in atteggiamento di scagliare un sasso. Un vaso a figure rosse ha la difesa delle navi contro i Troiani che si avvicinano con le faci accese. Infine la difesa del cadavere di Patroclo è raffigurata su vari mònumenti: dal vaso di Oltos e Euxitheos a Berlino alla Tabula Iliaca (v. Patroclo).
A queste si può aggiungere un'altra raffigurazione, che non ha niente a che fare con i poemi omerici, ma che si inquadra nello stesso ciclo: A. che giuoca ai dadi con Achille. L'esemplare più famoso è l'anfora di Exekias (v.) a figure nere nel Museo Gregoriano, da cui derivano una numerosa serie di vasi greci anche a figure rosse e uno specchio etrusco: nelle figurazioni più tarde tra i due eroi compare Atena armata.
Una tradizione, nota anche all'Odissea e molto sfruttata da lirici e tragici, narra che A. partecipò alla difesa del cadavere di Achille; ma quando si trattò di aggiudicare le armi dell'eroe morto, Ulisse riuscì con uno stratagemma a prendersele ed A. per il dolore impazzì, assalì e massacrò un gregge di pecore credendole soldati greci; poi, rinsavito, per la vergogna dei suoi stessi atti si uccise. Questa appendice alla tradizione omerica è quella che trova maggior fortuna presso gli artisti: su alcuni vasi e gemme è raffigurato A. che difende il cadavere di Achille o che lo porta sulla spalle. Anche nel celebre "Pasquino", a Roma, statua ellenistica di scuola pergamena, si vorrebbe vedere A. che sostiene il cadavere del Pelide (o Menelao e Patroclo), ed uno degli episodi del frontone orientale di Egina si riferirebbe allo stesso fatto. Anche altrove A. è raffigurato nell'atto di sostenere il cadavere di Achille.
Molti vasi e dipinti in parte perduti, riportano la contesa per le armi di Achille: le armi sono o al centro, presso Agamennone, mentre A. e Ulisse si guatano ai lati (Plin., Nat. hist., xxxv, 72: esiste una pittura con tale rappresentazione, che ritorna in un sarcofago di Ostia e in un rilievo dove è Atena al posto di Agamennone), oppure sono già state aggiudicate ed allora i due eroi stanno per scagliarsi l'uno contro l'altro a stento trattenuti dai compagni. La rappresentazione più completa dell'episodio è su una coppa di Douris a Vienna dove all'esterno c'è il conteggio dei voti e all'interno i due, armati, trattenuti dai Greci. Quanto alla pazzia, un rilievo e alcune gemme, forse derivate da maggiori raffigurazioni, hanno A. seduto vicino ad una pecora morta. Più spesso si trova A. seduto che medita il suicidio o che si uccide gettandosi sulla spada. Alcune statue, per lo più di piccole proporzioni, a Bruxelles e altrove, rappresentano A. suicida; così anche una statuetta etrusca a Firenze, ed una moneta di Prusia presso l'Olimpo.
Il tipo iconografico dell'A. suicida come nella statuetta da Populonia, è stato creato alla fine dell'arcaismo e rientra nella nella serie di ricerche formali volte a cogliere la figura in movimento istantaneo (v. Mirone).
Pausania parla di statue di A.: nell'Attica (i, 5, 2); a Salamina (i, 35, 3); a Olimpia (v, 22, 2; 25, 8). Plinio nomina un Giudizio delle armi dipinto da Parrasio (Nat. hist., xxxv, 72) ed un dipinto di Timomachos, raffigurante A. che medita il suicidio, posto davanti al tempio di Venere Genitrice (Nat. hist., xxxv, 26 e 136; Ann. Inst., 1829, p. 246). Pausania parla di un dipinto di Polignoto nella Lesche di Delfi (x, 31, 1).
A. è raffigurato anche su alcuni specchi etruschi insieme ad altri eroi omerici. La testa di A. è incisa su monete di Olba.
A. è stato identificato nel disegno a contorno sopra un papiro, della collezione fiorentina, del II-III sec. d. C. e su alcune miniature dell'Iliade Ambrosiana.
Monumenti considerati. - Vaso a fig. rosse con ambasceria di Achille: A. Baumeister, Denkmäl., fig. 776; J. Overbeck, Galerie her. Bildwerke, p. 468; vaso con il duello: C. V. A., Great Britain, 184, 2a; specchio etrusco con il medesimo soggetto: E. Gerhard, Etr. Spiegel, iv, 392; gemme con A. che scaglia un sasso: A. Furtwängler, Gemmen, xxiii, 44; xxx, 6o; cfr. S. Reinach, Rép. Stat., ii, 180, 4; vaso a fig. rosse con A. che difende le navi: A. Baumeister, op. cit., fig. 783; J. Overbeck, op. cit., p. 421; difesa del cadavere di Patroclo: J. Overbeck, op. cit., p. 425; vasi a fig. rosse con A. e Achille che giocano a scacchi: J. Overbeck, op. cit., p. 310 ss.; C. V. A., France, 327, 5 (Parigi, Bibl. Nat.); ibid., 408, 6 e 7 (Parigi, Louvre); ibid., 409, i (ivi); ibid., 544, 4 (Sèvres); C. V. A., Deutschland, 311, 10 (Karlsruhe); C. V. A., Great Britain, 510, 1a (Cambridge); ibid., 166, 1a (Londra, Brit. Museum); ibid., 194, 3a (ivi); ibid., 320, 2 (ivi); Bull of the Boston Mus., xlvi, 1948, pp. 45-50; Jarbuch, xliv, 1929, p. 185, fig. 28; lii, 1937, p. 31; E. Gerhard, Trinkschalen, i, tav. 19; specchio etrusco con il medesimo soggetto: E. Gerhard, op. cit., v, tav. 109; A. difende il cadavere di Achille: vasi: C. V. A., Deutschland, 139 e 141, 3 (Monaco); C. V. A., France, 209, 6 (Parigi, Louvre); gemme: A. Furtwängler, Gemmen, xxiii, 4, 40, 41; xxv, 13; xvi, 18 e 19; xx, 18; xxiii, 45-47; cfr. S. Reinach, Rép. Rel., iii, p. 65; specchio etrusco: E. Gerhard, op. cit., ii, 193; rilievo bronzeo: Arch. Anzeig., xlii, 1927, p. 298 ss.; altre rappresentazioni del medesimo soggetto: Bull. Walters Art Gallery, ii, 1950, 4-5; "Pasquino" di Roma: se rappresenti o no A.: Brunn-Bruckmann, Denkmäler, 347; Launitz, Ueber die Gruppe des Pasquino, Bonn 1867; Ann. Inst., 1870, p. 75; G. Lugli, Osservazioni sul gruppo, ecc., in Boll. d'Arte, iii, 1929, pp. 207-224; S. Reinach, Rép. Rel., i, p. 377; frontone E di Egina: Friedrichs, Walters Gipsabgüsse, p. 41 ss.; cfr. A. Furtwängler, Gemmen, xxiii, 31; dipinti con la contesa per le armi di Achille: J. Overbeck, op. cit., p. 561 ss.; F. Wirth, Röm. Wandmalerei, 1934, tav. 10; Annal. Inst., viii, 1836, p. 22; sarcofago di Ostia: Monum. Inst., xxxvii, 1865, p. 82; rilievo con Atena al posto di Agamennone nella contesa: S. Reinach, Rép. Rel., iii, p. 519; vasi con A. e Ulisse che si affrontano dopo il giudizio: C. V. A., Deutschland, 310, 4-6 (Karlsruhe); ibid., 137, 1-2 (Monaco); coppa di Douris: C. V. A., Oesterreich, 12 (Vienna); gemme con A. seduto vicino a una pecora: S. Reinach., Rép. Rel., i, pp. 80, 81; A. Furtwängler, Gemmen, xxx, 64-66; xxxvi, 4; suicidio di A., rilievi: Jahreshefte, vii, 1904, pp. 146-147; Boll. d'Arte, ii, 1908, p. 367; gemme: A. Furtwängler, Gemmen, xvii, 32; xviii, 57; lxiv, 38; vaso greco: Mon. Inst., vi, tav. 1, 33; statue di A. suicida: S. Reinach, Rép. Stat., vi, 179, 3; ii, 180, 5; A. Minto, Mus. Naz. Firenze, tav. 43; monete di Prusia con il medesimo soggetto: Catal. of the Mc Clean Coll., 7523; specchi etruschi con A. e altri eroi: E. Gerhard, op. cit., iv, tavv. 359, 382, 398; v, tavv. 87, 88, 110, 120; cista: Monum. Inst., vi, tav. 54; monete di Olba: Catal. of the Mc Clean Coll., 9072-73; papiro fiorentino: A. Minto, Papiri Soc. Ital., xii, 1951, pag. 213, tav. x; cod. 305 inf. della Bibl. Ambrosiana (Milano): R. Bianchi Bandinelli, Hellenistic Byzantine Miniatures of the Ilias, Olten 1955, passim.
Bibl: E. Vinet, n. Dict. Ant., s. v.; C. Fleischer, in Roscher, I, cc. 115-133, s. v. Aias; O. Rossbach, in Pauly-Wissowa, I, cc. 930-936, s. v. Aias, n. 3.