AICARDI (A. Visconti), Giorgio, detto Scaramuzza
Figlio di Domenico, nacque negli ultimissimi anni del sec. XIV. Datosi alla carriera delle armi, divenne presto camerario di Filippo Maria Visconti (già nel 1414 figura in un documento con questo titolo). Da fanciullo sarebbe stato prima al servizio di Gabriele Visconti, poi di Giovanni ed infine di Filippo Maria, che molto lo predilesse. A lui, secondo il Boni, sarebbe stata fatta da Filippo Maria la concessione del cognome Visconti, e non al padre. Dopo che il 22 ott. 1418 fu concessa a lui ed al padre Domenico la cittadinanza milanese, fu spesso procuratore del duca in occasione della stipulazione di contratti privati ed ebbe nel 1432 i beni di Broni e nel 1434 il feudo di Carimate con Montesolaro (Milano), già di Giacomino Porro. Prese parte a molte guerre sostenute dal duca di Milano e per il suo valore avrebbe avuto il soprannome di Scaramuzza o Caramozia o Scaramuela. Ebbe la conferma dei beni da Francesco Sforza, che lo creò cavaliere e poi nel 1454 concedette a lui e al fratello Alessandro il titolo di conte su Broni, Cicognola e Canevino. Morì a Milano nel 1462 e venne sepolto a S. Eustorgio, nella cappella che era stata eretta da Martino della Torre e che era stata a lui donata da Filippo Maria Visconti.
Fonti e Bibl.: P. C. Decembrio, Vita Philippi Mariae Vicecomiris, in Rer. Italic. Script., 2 ediz., XX, I, a cura di A. Butti, F. Fossati, G. Pietraglione, pp. 300-302; P. Litta, Fam. cel. ital., XVII, Aicardi già Visconti, tav. I; F. Argelati, Biblioth. scriptorum Mediolanensium, II, 1, Mediolani 1745, col. 1590-91; G. Boni, La donazione di Broni a Giorgio Visconti Scaramuzza, Pavia 1899, passim.