AIGUESMORTES (A. T., 35-36)
Dagli stagni e acquitrini circostanti (provenz. aiga "acqua") è derivato il nome a questa città della Francia meridionale, nel dipartimento del Garde, distretto di Nîmes, sul lembo occidentale del delta del Rodano, a circa 6 km. dal mare, a cui è congiunta da un piccolo canale che sbocca a Le Grau du Roi. Essa è ancora oggi in mezzo a paludi, la cui situazione è collegata col processo di formazione e di avanzamento del delta del Rodano. La città è tuttora cinta dai suoi bastioni, che formano un insieme perfetto e omogeneo di architettura militare dugentesca. La sua pianta a scacchiera è dovuta alla forma rettangolare della circonvallazione. Al nord-ovest di questa s'innalza un torrione circolare, la Torre di Costanza; costruita da San Luigi fin dalla creazione del porto, aveva da sola l'incombenza di difenderlo; ciò spiega la sua posizione eccentrica e la sua grande importanza. Filippo l'Ardito e Filippo il Bello completarono l'opera con bastioni, che nel sec. XVI vennero congiunti alla Torre di Costanza. Quest'opera fu dal 1272 al 1274 affidata al genovese Guglielmo Boccanegra, e dal 1289 al genovese Nicola Cominelli: essi dividevano col re di Francia la proprietà della città e del porto. L'elemento essenziale delle fortificazioni è una cortina continua, coronata all'esterno da un parapetto merlato, appoggiata alle torri d'angolo e tagliata da cinque porte. Poiché il progetto generale fu eseguito relativamente presto, Aiguesmortes presenta forse un'unità anche maggiore dell'altro grande monumento della Francia militare, le mura di Carcassonne.
La popolazione di Aiguesmortes vive principalmente di pesca; ma da qualche tempo si è iniziata, in terreni arenosi che circondano la città, la coltura della vite, che sembra dia buoni risultati.
Il canale che la unisce al mare è una continuazione di quello di Beaucaire, ed è lungo m. 3600, largo 30, profondo 3. La sua costruzione, in epoca moderna, contribuì a dare ad Aiguesmortes una passeggera prosperità, ma oggi il porto è pochissimo frequentato. La città è poi toccata da una linea ferroviaria, che s'innesta a Lunez alla grande linea da Montpellier a Nîmes.
Storia. - Aiguesmortes conobbe, nei secoli passati, momenti di vera prosperità. La sua importanza commerciale risale al sec. XIII: era allora l'unico porto mediterraneo, che si trovasse nel territorio di diretto dominio dei re di Francia, da essi di recente acquistato nel mezzogiorno, in seguito alle guerre albigesi. Già negli anni 1232-1233, navi genovesi trasportano da Aiguesmortes nei porti di Siria le merci di mercanti di parecchie città della Francia meridionale. Per la crociata del 1248 il re Luigi IX scelse Aiguesmortes come luogo d'imbarco: e di lì infatti le navi genovesi effettuarono il trasporto dei crociati. Questo re voleva fare di Aiguesmortes il principale emporio mediterraneo della Francia e combattere in tal modo il predominio commerciale di Marsiglia. Perciò concesse alla città non solo ampî privilegi commerciali, ma anche una notevole autonomia interna, sicché Aiguesmortes fu l'unica città del dominio meridionale del re di Francia retta a consolato. Ad ogni carovana che salpava da questo porto veniva preposto un cittadino di Aiguesmortes nominato dal re dietro presentazione dei consoli, con piena giurisdizione su tutti i Francesi che partecipassero alla carovana. Si pensò anche di acquistare a S. Giovanni d'Acri, per i mercanti di Aiguesmortes, un quartiere con diritti uguali a quelli di cui godevano i Veneziani, i Genovesi e i Pisani; ma siffatto disegno non poté essere attuato.
Lo sviluppo del porto di Aiguesmortes fu favorito anche da altre città vicine, come S. Gilles e Montpellier, che si servivano di esso per il loro commercio. Particolarmente vivi furono, nei secoli XIII e XIV, i rapporti commerciali di Aiguesmortes con Genova e con Firenze. I Genovesi vi tenevano costantemente due consoli. Nel 1249, troviamo in questa carica Guglielmo Boccanegra, che più tardi, sotto il regno di Filippo III, diresse la costruzione della magnifica cinta di torri di Aiguesmortes, rimasta fortunatamente intatta fino ai giorni nostri. Anche gli scambî dei Fiorentini con la Francia e coll'Inghilterra, e specialmente l'importazione dei panni oltramontani e in parte anche della lana, si effettuavano soprattutto attraverso il porto di Aiguesmortes. Tuttavia nei secoli successivi, in dipendenza dell'avanzamento del delta del Rodano, l'accesso al porto di Aiguesmortes diventava sempre più difficile, e il mantenimento di esso richiedeva lunghi e costosi lavori. Nel sec. XV, la citta è già in piena decadenza. La fondazione di Cette sotto Luigi XIV diede poi a Aiguesmortes il colpo mortale.
Il 19 agosto 1893, in un periodo di tensione franco-italiana, circa 400 operai italiani, che lavoravano in A., furono gettati nel Rodano dalla folla imbestialita.
Bibl.: J. Pagézy, Mémoire sur le port d'Aigues-Mortes, Parigi 1879; F. E. Di Pietro, Histoire d'Aiguesmortes, 2ª ed., Parigi 1849; L. de La Cour de La Pijardière, Annales d'Aigues-Mortes, 1878; Bothamly, The walled town of Aigues-Mortes, in Archeological Journal, 1916; Fliche, Aigues-Mortes et St-Gilles, Parigi s. a.; L. H. Labande, Congrès archéologique d'Avignon, 1909. Per l'incidente, v. P. Vigo, Annali d'Italia, VI, Milano 1913, p. 284 segg.