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Aimeric de Belenoi

di Fabrizio Beggiato - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Aimeric de Belenoi (Namericus de Belnui)

Fabrizio Beggiato

Trovatore (prima metà sec. XIII), citato da D. in VE II VI 6 fra i " dictatores illustres ", e II VII 3 fra gli autori di canzoni in endecasillabi. Le scarse notizie che di lui possediamo sono tratte dalla Vida provenzale a lui dedicata e dai riferimenti storici presenti nelle sue poesie.

La biografia ci informa che nacque nel territorio di Bordeaux, in un castello chiamato l'Esparra (Lesparre, Gironde). Nipote di Pierre de Corbiac anch'egli poeta, fu chierico, ma, sempre secondo la Vida, mutò il suo stato in quello di giullare; visse a lungo in Guascogna per amore di una donna di nome Gentils de Rius (Rieux, Haute Garonne), quindi si recò in Catalogna dove rimase sino alla morte. Gli vengono attribuiti con sicurezza quindici componimenti, dai quali si può ricavare che ebbe rapporti con le corti del conte di Provenza, Raimon Berenger IV (1209-1245) del quale celebra il ritorno in patria (1217) in una canzone, e con quella del conte di Rossiglione, Nuno Sanchez, di cui, in un planh, lamenta la morte (1242). Probabilmente frequentò anche le corti di Tolosa e d'Aragona e quella del marchese Corrado I di Lunigiana (m. 1250).

D. riporta l'incipit della canzone Nuls hom non pot complir addrechamen in entrambi i luoghi del De vulg. Eloq. in cui cita il trovatore. La scelta di questo componimento appare motivata dall'eleganza strutturale con cui è sviluppato, in forma sentenziosa, il tema, ormai tradizionale, dell'amore che trae esaltazione e appagamento dal desiderio stesso; dal rigore della costruzione metrica (coblas unissonans: 5 strofe di 8 endecasillabi rimati ABBA CC DD, con due tornate, la prima di quattro, la seconda di due versi), ma anche dalla presenza di spunti dottrinali caratteristici della lirica occitanica ‛ argentea ' nei quali D. probabilmente sentiva un'espressione di quelle idealità che egli stesso, con profondità di pensiero e impegno formale assai maggiori, manifestava nell'ambito della poetica stilnovistica. V. NULS HOM NON POT.

Bibl. - Su A. de Belenoi, oltre alla bibl. fondamentale sui trovatori (Jeanroy, Pillet-Carstens, ecc.): M. Dumitrescu, Poésies du troubadour Aimeric de Belenoi, Parigi 1935; C. Levent, Corrections aux textes des chansons du troubadour A. de B., in " Annales du Midi " LII (1940) 22-49; M. Ruffini, Il trovatore A. de B., Torino 1951. Per i rapporti fra D. e A. de B. e i trovatori provenzali in generale, vedi: H. J. Chaytor, The Troubadours of D., Oxford 1902, 170-172; C. De Lollis, D. e i trovatori provenzali, in " Flegrea " I (1899) 322 ss.; E. Monaci, Poesie in lingua d'oc e lingua d'oîl allegate da D. nel " De vulgari eloquentia ", Roma 1909; E. Hoepffner, D. et les troubadours, in " Études italiennes " IV (1922) 193 ss.; H. Hauvette, D. et la poésie provenzale, in La France et la Provence dans l'auvre de D., Parigi 1929, 107 ss.; A. Schiaffini, Lingua e tecnica della poesia d'amore dai Provenzali al Petrarca, in " Cultura neolatina " III (1943) 149 ss.; A. Viscardi, La poesia trobadorica e l'Italia, in Problemi e orientamenti, IV, Milano 1948, 1 ss.; A. Schiaffini, D. e i trovatori, Letture del " De vulgari eloquentia " di D., Roma 1959; S. Santangelo, D. e i trovatori provenzali, Catania 19592 (rec. di G. Bertoni, in " Giorn. stor. " LXXXII [1923] 372 ss.); R.M. Ruggieri, Tradizione e originalità nel lessico " cavalleresco " di D.: Dante e i trovatori provenzali, in L'umanesimo cavalleresco italiano da D. al Pulci, Roma 1962, 67 ss.; G. Folena, Vulgares eloquentes. Vite e poesie dei trovatori di D., Padova 1961; T.G. Bergin, Dante's Provençal Gallery, in " Speculum " XL (1965) 15 ss.

Vedi anche
Aimeric de Peguilhan (di Pegugliano). - Trovatore provenzale, nativo di Tolosa, di famiglia originaria di Peguilhan; svolse la sua attività fra il 1195 e il 1230 circa. Restano di lui circa quaranta canzoni, che piacquero a Dante e al Petrarca, giochi-partiti, serventesi, quattro compianti. Folchétto di Marsiglia Folchétto (o Fólco; provenz. Folquet) di Marsiglia. - Trovatore e religioso provenzale (m. 1231); fu in rapporti con Riccardo Cuor di Leone, Alfonso II d'Aragona, Alfonso VIII di Castiglia, ecc. Dopo molti anni di vita mondana si fece frate. Divenne abate nel 1201; nel 1205 vescovo di Tolosa, prese parte ... Rambaldo di Vaqueiras Forma italiana del nome del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras. Albertet de Sestaro Albertet ‹-ét› de Sestaro. - Poeta provenzale (inizî del sec. 13º). Girò per le corti d'Aragona, di Savoia, d'Este, di Ravenna, ecc. Abbiamo sotto il suo nome una quindicina di canzoni, un discorso, sei o sette fra tenzoni e giochi-partiti, un sirventese: qualcuna di queste composizioni è di dubbia ...
Tag
  • DE VULGARI ELOQUENTIA
  • ENDECASILLABI
  • LINGUA D'OC
  • PROVENZALE
  • UMANESIMO
Altri risultati per Aimeric de Belenoi
  • Aimeric de Belenoi
    Enciclopedia on line
    Trovatore provenzale (n. Lesparre, Gironda, fine sec. 12º). Cantò una dama di nome Gentils de Rius. Restano di lui una dozzina di canzoni, un discordo, un gioco-partito con Arnaut Catalan, un canto alla Vergine, un serventese enumerativo.
  • AMERIGO di Belenoi
    Enciclopedia Italiana (1929)
    Una breve notizia provenzale del sec. XIII lo dice nativo del castello di Lesparre nel Bordelese, nipote di Peire de Corbiac che scrisse il Tezaur in versi; fu chierico, ma si fece giullare (bel enoi è nome giullaresco), e scrisse belle canzoni per una valente donna bella e nobile di Guascogna, madonna ...
Vocabolario
de
de 〈dé〉 prep. [lat. de]. – Forma che assume la prep. di quando è seguita dall’articolo, sia che si fonda con questo (del, dello, della, ecc.), sia che si scriva divisa (de ’l, de lo, de la, ecc.) come talvolta nell’uso letter. (è comune,...
de auditu
de auditu locuz. lat. – Espressione corrispondente all’ital. «per sentito dire»: riferire de auditu. Anche, «per avere udito direttamente», nell’espessione giuridica testimone de visu et de auditu (v. de visu).
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