AINOS (Αινος)
Antica città della costa settentrionale dell'Egeo (odierna Enez), situata alla foce del fiume Ebro (attuale Meriç). La collina su cui sorge l'acropoli presenta su tre lati pendii assai scoscesi, pertanto, la città subì sempre attacchi dal mare.
Le fonti antiche fanno riferimento ad A. come a una tipica città portuale con «doppio porto», importante per il fatto di essere l'unico approdo ben protetto della costa settentrionale dell'Egeo, dallo stretto di Thasos fino all'Ellesponto.
Trovandosi alla foce dell'Ebro, importante via d'acqua e maggior fiume della Tracia, che sfocia nell'Ergene dopo aver attraversato un'ampia vallata, A. è ben collegata anche con l'entroterra; inoltre la via più breve e più sicura che portava alle città greche della costa tracia del Mar Nero si trovava a N della valle dell'Ebro.
A. è menzionata nell'Iliade (IV, 520); secondo altre fonti antiche (Strab., VII, 8, 319; Steph. Byz., I c), fu fondazione coloniale degli Eoli e poi dei Mitileni. Le informazioni letterarie (Herodot., VII, 58; Thuc., IV, 28; VII, 57; Ps. Scyl., 67) sono confermate dall'evidenza archeologica: capitelli eolici, statue, iscrizioni e ceramica. Gli scavi hanno documentato che A. fu abitata inizialmente dalle tribù tracie e che l'impianto del sito può risalire a c.a il 3000 a.C. Del resto le sue origini anatoliche trovano fondamento nella terminazione del nome Àpsinthos. La Tracia e quindi anche A. furono dominio persiano nel V . a.C. ma, dopo la battaglia di Salamina, la città entrò nella lega navale delio-attica (478-477 a.C.) e mantenne stretti rapporti culturali con Atene. Divenuta indipendente con il «trattato del Re», entrò più tardi sotto il dominio macedone.
Le monete coniate ad A. dal 474 al 341 a.C., specialmente quelle con la testa di Hermes, rispecchiano l'alto livello culturale della città e sono considerate tra і capolavori dell'arte monetaria di età classica. In epoca ellenistica, dopo il dominio dei Tolemei, A. fu resa città libera dai Romani, come capoluogo della piccola regione di Rhodope.
Sicuramente la città moderna si è sovrapposta a quella antica, che era costruita su quattro colline e ciò ha provocato la radicale distruzione di Α., la cui estensione è appena percepibile seguendo і resti della cinta muraria. Il centro della città antica si trovava a E della fortezza. All'interno di questa si conservano varie parti di elementi architettonici, pietre con iscrizioni e rilievi riutilizzati anche nelle odierne case in pietra a un solo piano. Blocchi di marmo ed elementi architettonici possono ancora vedersi per le strade о nei muri dei giardini. Il rilievo del «cavaliere tracio» murato sul lato sinistro della fortezza risale all'epoca ellenistica.
Sull'acropoli, presso la chiesa di S. Sofia, di epoca medio bizantina, in una grotta naturale a S della fortezza, si trova la chiesa sotterranea di Haghia Triada, non agibile a causa del crollo della facciata. Il Casson ritiene che da questa chiesa rupestre sia stato rimosso il rilievo con Pan danzante assieme a due ninfe, del IV о del sec. a.C., nell'intento di dimostrare che ad A. vi era un culto di Pan, ipotesi sostenuta dalla presenza delle figure del dio e di un capro sulle monete d'argento coniate in epoca posteriore al v sec. a.C.
Poiché la principale area abitativa è rappresentata dall'acropoli e dalla zona attualmente occupata dal castello, proprio in questo edificio, nel 1971, si dette inizio agli scavi che hanno confermato le notizie di Omero, Erodoto e Tucidide, rivelando anche nuovi dati. I sondaggi nel punto più elevato dell'ingresso hanno restituito ceramica databile dalla fine del VII sec. a.C. fino al periodo ottomano. Inoltre nel livello più basso è stata trovata ceramica monocroma grigia, in parte lavorata a mano, in parte eseguita al tornio. È stata messa in luce una struttura a pianta rettangolare, scavata nella roccia, con scale che conducono a uno scantinato ricavato nel terreno vergine. Una stretta relazione economica tra A. e Thasos è indicata dalle statuette di terracotta, dalla ceramica e dalle anse di anfore con iscrizioni e bolli, rinvenute nella cantina, datate dal V sec. a.C. al periodo romano.
Sull'ampio pavimento a mosaico scavato in un giardino privato nel 1973, sono state trovate 125 monete romane del sec. d.C. e tre statuette di bronzo raffiguranti una Nike in volo (alt. 19,5 cm) su un piedistallo, una figura femminile panneggiata e un'immagine di Serapide (alt. 26 cm).
Tombe rettangolari, sarcofagi in pietra, stele marmoree con iscrizioni e rilievi sono stati rinvenuti nella necropoli di Taşaltı: і corredi funerari comprendono coppe in vetro, ceramica e statuette di terracotta.
Bibl.: In generale: J. M. F. May, Ainos, Its History and Coinage, Londra 1959; J. Berard, L'expansion et la colonisation grecques jusqu' aux guerres médiques, Parigi 1960, p. 94 ss.; T. S. Mac Kay, in The Princeton Encyclopedia of Classical Sites, Princeton 19792, p. 22, s.v.
Notizie e rapporti di scavo: A Erzen, Enez Araştırmaları ve Kazıları («Ricerche e scavi a Enez»), in Güneydoğu Avrupa Araştırmaları Dergisi, da I, 1972, a XI, 1984; id., Enez Araştırmaları ve Kazıları («Ricerche e scavi a Enez»), in Belleten, XL, 1976, pp. 93-115; M. Mellink, Enez, in AnatSt, da XXX, 1980 a XXXVII, 1987; Α. Erzen, Enez Kazısı Çalışmaları («Scavi a Enez»), in Belleten, da XLIV, 1980 a XLVIII, 1984; id, Enez Kazısı Çalışmaları («Scavi a Enez»), in Kazı Sonuçları Toplantısı, I, 1980, IX, 1988; I. Kaygusuz, A. Erzen, Stempel auf Amphoren-henkeln aus Ainos (Enez), in EpigrAnat, VII, 1986, pp. 7-16, fìgg. 14-43 (bolli di anfore).
Età bizantina: S. Eyice, Enez'de Yunus Kaptan Türbesi ve Has Yunus Bey'in Mezarı («Il mausoleo del comandante Yunus e la tomba di Has Yunus Bey a Enez»), in Tarih Dergisi, 1963, . 141 s.; id., Trakya'da Bizans Devrine Ait Eserler («Opere bizantine in Tracia»), in Belleten, CXXXI, 1969, pp. 348-351; A. Erzen, I. Kaygusuz, Byzantian Gold Coins Found in the Excavations at Enez (Ancient Ainos) in Thrace, in BeiUten, CLII, 1988, pp. 437-443, tavv. I-VII.
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