AISON (Αἴσων)
Ceramografo attico, operante verso l'ultimo quarto del V sec. a. C. La sua firma, che si ritrova su una coppa a Madrid con storie di Teseo, ci conserva uno dei pochissimi nomi di pittori di quella generazione. Questa circostanza, unitamente alla qualità assai notevole delle sue opere sicure, deve aver influito nel tentativo di C. Dugas di considerare A. come una sorta di figura centrale per la ceramografia postfidiaca, aggregando alla sua l'opera del Pittore di Kodros. J. D. Beazley, invece, senza tentar di forzare i limiti della statura artistica di A., gli attribuisce una ventina di opere che comprendono vasi di vario tipo, anfore, lèkythoi, pissidi e coppe, ma, per lo più, di non grandi dimensioni. A. sembra prediligere figure minute e mosse anche nei vasi più importanti, mentre riesce a raggiungere effetti di vera monumentalità negli spazi relativamente ridotti dei tondi interni delle sue coppe più elaborate. La personalità di A. si sviluppa parallela a quella del Pittore di Eretria, e si conclude poi convergendo nell'opera del Pittore di Meidias. Si distingue peraltro dal decorativismo formale e dagli estatici languori di questa corrente per un segno fluido e incisivo che non manca di energia espressiva. L'amazzonomachia della grande lèkythos di Cuma, nel museo di Napoli, si risolve in una serie di fulminei duelli con figure vividamente mosse su due piani e gruppi drammaticamente serrati e ben equilibrati. Questa sorta di scattante energia si ritrova nelle sue opere più significative, quali la citata coppa di Teseo nel museo di Madrid, o attenuata in tono d'idillio nella pisside di Boston, con l'incontro di Odisseo e Nausica. Meno felice risulta il pittore nei momenti statici in cui le figure, indebolite da ricerche di eleganza di gusto manieristico, appaiono troppo penetrate dalla sentimentalità dilagante tra i suoi contemporanei.
Bibl: A. Furtwängler, in Furtwängler-Reichhold, I, p. 38; P. Wolters, Sitzg. Ber. Münchner Akad., XXX, 1907, p. 126; W. Riezler, Parthenon u. Vasenmalerei, 1907; C. Dugas, Aison, 1930; J. D. Beazley, Vasenm. rotfig., p. 445; id., Red-fig., p. 798.