Vedi AIZANOI dell'anno: 1958 - 1994
AIZANOI (Αἰζανοί)
Città della Frigia situata presso le foci del Rhyndakos, ai confini della Bitinia. Fiori specialmente in epoca romana, età alla quale risalgono gli edifici più importanti, molto ben conservati: un tempio di Zeus, un teatro e lo stadio. Presso le rovine di A. sorge attualmente il villaggio turco di Çavder Hissar.
Il tempio di Zeus era di ordine ionico, octastilo, pseudo-diptero con 15 colonne sui lati; misura m 21,350 × 36,590 e sorge su un alto podio. Presenta la particolarità di un triplice intervallo spaziale tra il colonnato della fronte e il pronao, invece del più comune duplice, ed erroneamente si era interpretato come destinato a una seconda fila di colonne, di cui invece non esiste traccia. I tre intercolunni centrali sono progressivamente allargati e le basi delle colonne sono di tipo asiatico con punti; l'estremità delle scanalature presentano all'interno piccoli vasi a rilievo; l'ovolo dei capitelli è pesante e la punta sorpassa il secondo giro della voluta; il fregio esterno è decorato con scanalature verticali e la cornice è a modiglioni. Le colonne del portico hanno basi attiche, diverse da quelle asiatiche del peristilio, e i capitelli del pronao differiscono ugualmente, essendo di tipo composito con volute angolari e decorati con un solo giro di foglie di acanto. Nella parte di fondo della cella una grande nicchia conteneva la statua del culto; sotto sono alcuni piccoli ambienti a cui si accedeva per due porte dall'opistodomo e una scala portava alla cripta. I muri esterni della cella presentano sopra il dado un fregio incorniciato sotto da un meandro e sopra da una cornice aggettante: una piccola parte del fregio fu utilizzato per un'iscrizione del proconsole d'Asia intorno al 125 d. C. Avidio Quieto. Molto probabilmente a quest'epoca deve datarsi la costruzione del tempio, che trova somiglianze architettoniche con il tempio di Afrodite ad Afrodisiade, e, come quello, sorgeva dentro una grandiosa corte colonnata. Gli architetti del periodo adrianeo a cui si devono questi templi hanno notevole purezza di stile.
Il teatro ha la forma a ferro di cavallo, la cavea è divisa in 9 settori; il muro di fondo della scena era decorato con una serie di colonne accoppiate di ordine composito distanti dal muro e sostenenti una seconda fila di colonne corinzie; fra le coppie di colonne si aprivano porte e quella centrale era fiancheggiata da colonne di dimensioni maggiori. Lo stadio era costruito sul livello del terreno secondo l'uso romano e il grandioso prospetto dell'ingresso del lato rettilineo era costituito dalla scaenae frons del teatro, che era sullo stesso asse dello stadio. Un'analoga associazione si riscontra a Pessinunte, ma ad angolo retto.
Bibl: G. Hirschfeld, in Pauly-Wissowa, I, cc. 1131-32, s. v.; A. Körte, Das Alter des Zeustempels von A., in Festschrift Otto Benndorf, Vienna 1898; W. B. Dinsmoor, The Architecture of Ancient Greece, Londra 1950, pp. 277-78, 311, 316, 317, 340, 374; D. S. Robertson, A Handbook of Greek and Roman Architecture, Cambridge 1954, pp. 218-220, 342, 358.