Akershus
Regione della Norvegia orientale, che trasse il nome dal castello reale costruito intorno al 1300 sul fiordo di Oslo, su una rupe nelle immediate vicinanze della città vecchia. Questa regione era il territorio di uno degli antichi regni precedenti all'unificazione della Norvegia che comprendeva i distretti della parte interna del fiordo di Oslo e la pianura di Romerike a N della città. In mezzo a questa pianura è situato Raknehaugen, il più grande tumulo funerario dell'Europa settentrionale (diametro m. 100 ca., altezza m. 15 ca.). Gli scavi del 1939-1940 hanno però dimostrato che in questo tumulo manca la camera funeraria; esso dunque doveva costituire un simbolo dell'antico centro di potere nel Romerike.
Con l'unificazione e la cristianizzazione della Norvegia, dall'850 al 1050, il centro politico si spostò a Oslo, divenuta nel 1050 base militare del re e, alla fine del sec. 11°, anche sede vescovile della Norvegia orientale.
All'inizio del sec. 12° fu probabilmente intrapresa la fabbrica del duomo, consacrato al patrono s. Hallvard, che fu la più importante costruzione del secolo nella regione. L'edificio, realizzato in pietra calcarea locale, è una basilica romanica con transetto e torre sopra l'incrocio. Il coro, che originariamente terminava con una sola abside, fu notevolmente ampliato alla fine del 13° secolo.Le circa venti chiese in pietra edificate nella regione dalla fine del sec. 12° hanno tratti in comune con il duomo di Oslo; ciò indica che le maestranze, già impegnate nella costruzione del duomo, furono in seguito chiamate a erigere pievi nel territorio della diocesi, in genere edifici semplici, di piccole dimensioni, a navata unica e coro ridotto. Le più ricche potevano avere torri e coro allungato; furono costruite anche alcune basiliche, fra cui la chiesa di Gamle Aker, attualmente inglobata nella città di Oslo.
La decorazione architettonica di queste chiese è in parte condizionata dalle caratteristiche della pietra calcarea, che non si presta a essere lavorata per ornamentazioni; esse presentano così netti volumi cubici, delimitati da semplici muri lisci, privi di modanature; soltanto i portali hanno un fregio classicheggiante sotto l'arco a sesto pieno. L'influsso del duomo di Oslo si nota anche nella preferenza degli scalpellini per la pietra calcarea, che fu importata anche nei distretti dove questo materiale mancava.
Nell'A. non si costruirono edifici gotici veri e propri; l'intensa attività edilizia che caratterizzò Oslo tra il 1250 e il 1350 non lasciò infatti tracce di rilievo nel resto della regione. Ci si limitò all'ampliamento del coro in varie chiese e alla semplice adozione di alcuni elementi gotici, talvolta in mattoni o in steatite, materiali usati di preferenza a Oslo in epoca gotica. Per la maggior parte le chiese norvegesi erano costruite in legno, come le stavkirker, che in alcune aree avevano l'assoluta preminenza; l'A. tuttavia fu una delle poche regioni in cui le chiese in pietra ebbero una certa diffusione, sebbene anche qui la maggioranza degli edifici religiosi dovesse essere costituita da stavkirker. Queste però sono andate tutte distrutte; rimangono solo tre tavole della stavkirke di Imshaug a Soerum, nel Romerike, una delle quali serviva da stipite di un portale: il lato verso l'apertura forma una semicolonna, mentre il resto della sua superficie è scolpito con draghi fra racemi. Con questa ornamentazione la chiesa di Imshaug si colloca in un gruppo di stavkirker risalente al sec. 12° e dimostra chiaramente che le stavkirker della pianura avevano delle analogie con quelle delle valli montane.
Le opere d'arte conservate nelle chiese dell'A. non permettono di individuare un determinato stile locale, ma testimoniano che in questo territorio è stata creata una parte rilevante del patrimonio nazionale della scultura in legno. La chiesa di Enebakk, per es., possiede un Crocifisso e una Madonna del sec. 13° di altissima qualità. I fonti battesimali sono nella maggior parte realizzati in una pietra che non esiste nella regione, evidentemente importata. In alcune chiese si conservano tracce di pitture murali: va ricordata l'Incoronazione della Vergine sull'arco trionfale della chiesa di Tanum.
Bibliografia
S. Grieg, Raknehaugen, Viking 1941.
G. Fischer, Oslo under Eikaberg, Oslo 1950.
S. Christie, H. Christie, Norges kirker. Akershus [Chiese della Norvegia. A.], 2 voll., Oslo 1969.
I. H. Vibe Müller, Gamle Aker kirke [La chiesa di Gamle Aker], Oslo 1980.