Akhenaton
Faraone della XVIII dinastia (1352-1336 a.C.). Il suo nome era originariamente Amenhotep (IV) o Amenophi (IV), conosciuto come il faraone eretico. Incoronato a Tebe, la città del dio Ammone, in pochi anni radicalizzò il suo credo nel dio-sole come forza creatrice dell’universo e ne fece il dio unico, materializzato nel disco solare (Aton). Assunse il nome di «colui che compie il volere di Aton» e fondò in Medio Egitto una nuova città, Akhetaton, nella quale si trasferì con la sua sposa Nefertiti e con la corte. Lo spirito riformatore di A. si rivolse anche all’economia, all’arte e alla letteratura. L’innovazione più evidente fu quella del «realismo» nell’arte. I tratti fisionomici furono accentuati fino alla caricatura e la figura umana perse la sua eleganza sottile. I nuovi temi iconografici, ispirati ai racconti più intimi della famiglia reale, privilegiavano la vita quotidiana e la natura con una felice libertà narrativa e una immediatezza che resteranno come eredità duratura dell’età amarniana. La riforma di A. incontrò grande ostilità nel Paese e fallì prima ancora della morte del suo creatore.