'AKKO (v. vol. I, p. 182)
Numerosi scavi e restauri si sono succeduti nel corso degli ultimi quindici anni nell'area della città: і più importanti sono stati effettuati sul tell, che ospitava gli insediamenti più antichi, e nella città vecchia, sui monumenti di epoca crociata.
Il tell. ― Gli scavi in quest'area iniziarono nel 1973, con una missione dell'Università di Haifa diretta da M. Dothan, e sono tuttora in corso. Tel 'Akko (Tell el-Fukhar) sorge 700 m a E della baia sulla quale si affaccia la città medievale e moderna. Dalla fondazione del primo insediamento fino agli inizî del III sec. a.C., tutte le occupazioni si susseguirono sul tell. Solo con la fondazione di Ptolemais (c.a 281 a.C.) il centro urbano si allargò a O, verso la baia. La prima occupazione risale al Bronzo Antico I: resti di un piccolo villaggio non fortificato sono stati identificati nell'area S, nella parte meridionale del tell. Le prime fortificazioni risalgono al Bronzo Medio IIA (c.a 1950-1850 a.C.): diverse fasi di costruzione delle mura, tutte databili a questo periodo, sono state identificate nelle aree A, B e F. Dothan ricostruisce la sequenza delle fasi costruttive ipotizzando la costruzione di un muro di pietra di 3,5 m di spessore, contro il quale fu addossato un terrapieno. Successivamente, al di sopra del muro, ne venne costruito un altro, questa volta in mattoni, la cui faccia esterna venne rivestita di uno spesso strato di intonaco. Nella terza fase tutto venne ricoperto da un allargamento del terrapieno, che venne nuovamente ad addossarsi alla faccia esterna del muro. Gli scavi si stanno effettuando in numerose aree: manca ancora però una chiara visione d'insieme della città nei varî periodi, anche a causa dei danni causati agli strati più antichi dalle rioccupazioni e dalle attività umane dei periodi più recenti. Della città del Bronzo Medio, oltre alle fortificazioni, si conosce una porta urbica (area F, settore occidentale del tell) con struttura a tenaglia e tre ingressi in asse, la cui costruzione e successivo abbandono avvennero durante il Bronzo Medio IIA. A questo periodo sono anche datati і gradini di accesso alla porta urbica, una strada e alcune abitazioni (area F).
Nell'area А-B è stato scavato un grande edificio rettangolare in mattoni, il cui interno è rivestito da ortostati. Nella sua seconda fase d'uso fu diviso in due stanze: in quella occidentale sono state rinvenute alcune sepolture del Bronzo Medio IIB/C, forse successive all'abbandono dell'edificio. Altre tombe di questo periodo furono scavate nel terrapieno del Bronzo Medio IIA, sia nell'area А-B che nell'area H. Tombe rinvenute in quest'ultimо settore di scavo comprendono una struttura a vòlta databile alla transizione Bronzo Medio IIC-Bronzo Tardo I e una tomba quadrata, rivestita di lastre di pietra, contenente vasi importati dalla Siria settentrionale e dall'Anatolia. L'occupazione del Bronzo Tardo è testimoniata da strutture, magazzini e silos messi in luce in diverse aree e dalle grandi quantità di ceramica di importazione micenea e cipriota rinvenuta negli strati e nelle tombe sul tell e nei ricchi corredi delle tombe del «Persian Garden», meno di 2 km a N del tell, oltre ai vasi di importazione, le tombe contenevano anche armi e altri oggetti di bronzo, fra і quali uno specchio con manico raffigurante una donna nuda.
Il tell continuò a essere occupato nell'Età del Ferro; al XII sec. a.C. è databile l'abbondante ceramica tardomicenea IIIC:I, tradizionalmente attribuita alle invasioni dei «Popoli del Mare». Nell'area F le testimonianze di questo periodo comprendono і resti di un grande edificio su fondazioni in pietra; nell'area A un altro edificio, lungo 15 m e suddiviso in tre stanze, fu forse distrutto durante la conquista assira.
Gli strati persiani comprendono strutture domestiche ed edifici a carattere pubblico. Nell'area F è stata rinvenuta abbondante ceramica di importazione greca, con un cratere a figure rosse degli inizi del IV sec. a.C., forse attribuibile al Pittore di Toya.
In periodo ellenistico, come già accennato, l'occupazione si espanse verso la baia. Il tell, tuttavia, continuò a essere abitato: nell'area A, presso l'«acropoli», è venuto alla luce un complesso di stanze e cortili, contenenti abbondante ceramica, con frammenti di giare provenienti da Cnido e Coo. Nell'area K sono stati notati segni di pianificazione urbana nella disposizione delle strade e delle strutture. In quest'area prevalevano le installazioni industriali, specializzate nella lavorazione di ferro e piombo, e і magazzini, in alcuni dei quali sono state rinvenute anfore vinarie di provenienza rodia.
La città moderna. ― Gli scavi nella città moderna si sono limitati a poche aree di ridotta estensione: nelle aree D ed E sono state scavate le strutture difensive di epoca ellenistica, comprendenti una torre angolare, e un'altra semicircolare del diametro di 18 m, databile al III sec. a.C., collegata alle mura. Nel I sec. a.C. il sistema difensivo venne abbandonato. Resti di una strada pavimentata di epoca tardo-romana ricoprono le rovine delle fortificazioni ellenistiche nell'area D. Scavi precedenti negli anni '50 e '60 avevano già portato alla luce altre strutture, fra le quali un tempio, oltre a una necropoli e tombe isolate di epoca persiana, ellenistica, romana.
Bibl.: Notizie degli scavi in: IsrExplJ, XXIII, 1973, pp. 257-258; XXIV, 1974, pp. 276-279; XXV, 1975, pp. 163-166; XXVI, 1976, pp. 207-208; XXVII, 1977, pp. 241-242; XXVIII, 1978, pp. 264-266; XXIX, 1979, pp. 227-228; XXXI, 1981, pp. 110-112; XXXIII, 1983, pp. 113-114; XXXIV, 1984, pp. 189-190. - G. Edelstein, Tombs of Merchant-Warriors Near Acco, in Qadmoniot, v, 1972, pp. 19-21 (in ebraico); M. Dothan, A Sign of Tanit from TelAkko, in IsrExplJ, XXIV, 1974, pp. 44-49; Z. Goldmann, in EncAExHL, I, !975, pp. 14-23, s.v. Accho; M. Dothan, The Fortification of Ptolemais, in Qadmoniot, IX, 1976, pp. 71-74 (in ebraico); id., Akko: Interim Excavation Report, First Season 1973/4, in BASOR, 224, 1976, pp. 1-48; S. Ben-Arieh, G. Edelstein, Akko: Tombs Near the Persian Garden (‘Atiqot, XII), Gerusalemme 1977; A. Kindler, Akko, a City of Many Names, in BASOR, 231, 1978, pp. 51-55; M. Dothan, An Attic Red-Figured Bell-Krater from Tel Akko, in IsrExplJ, XXIX, 1979, pp. 148-151; M. Dothan, A. Raban, The Sea Gate of Ancient Akko, in BiblA, XLIII, 1980, pp. 35-39.
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