AKRON (῎Ακρων)
Scultore selinuntino, figlio di Praton, della fine del V sec. a. C. Il suo nome appare su una base in calcare grigio da Delfi, che presenta sul lato superiore dei fori entro cui dovevano esser stati collocati una statua in bronzo e un sedile pure in bronzo. Il monumento era dedicato da un certo Fil[...] di Selinunte ad Asklepios, come si legge dall'iscrizione sul lato anteriore; si è supposto quindi che fosse o un gruppo dato dalla figura di Asklepios seduto e di Igea stante o la rappresentazione di un medico che esamina un paziente (?). L'etnico di A. appare frammentario, e fu integrato dapprima come Lindios, e quindi posto tra gli scultori di Rodi dal Lippold (in Pauly-Wissowa,) e ancora dal Laurenzi; ma ormai accettata concordemente è l'integrazione che lo fa originario di Selinunte. Anche il periodo di attività di A. è piuttosto discusso. Il Marcadé rifiuta la datazione anticamente proposta del 360 come troppo bassa, e pone A. alla fine del V sec. (430-400), facendo notare che certamente, però, l'artista lavorò anche dopo il 409, cioè dopo la ricostruzione di Selinunte.
Bibl: H. Pomtow, in Klio, XV, 1918, p. 303; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, Suppl. V, 1931, c. i, s. v.; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, Suppl. V, 1931, c. 828, s. v. Rhodos; L. Laurenzi, Ritratti greci, in Quaderni per l'arch., Firenze 1941, p. 28, n. 62; G. Lippold, Die Plastik, in Handb. d. Arch., Monaco 1950, p. 211; J. Marcadé, Rec. d. Signatures de Sculp. Grecs, Parigi 1953, I, 2.