al-BAKRĪ o al-Bekrī (Abū ‛Ubaid ‛Abd Allāh ibn ‛Abd al-‛Azīz ibn Muṣ‛ab)
Famoso geografo e filologo arabo musulmano di Spagna, nato a Cordova, da famiglia illustre, intorno al 1028 e colà morto nel shawwāl 487 èg., ottobre-novembre 1094. Delle sue varie opere filologiche è pubblicato soltanto l'at-Tanbīh, di osservazioni critiche agli Amālī di Abū ‛Alī al-Qālī, Cairo 1344 èg., 1927 d. C. Di grandissima importanza sono le sue due opere geografiche: 1. Mu‛giam mā ista‛giam, dizionario assai ricco e pieno di preziose citazioni poetiche, che illustra i nomi geografici (per lo più nella penisola arabica) ricorrenti nelle poesie preislamiche e del sec. I èg. (VII-VIII d. C.) e nei ḥadīth (v.) o tradizioni musulmane canoniche riguardanti Maometto; fu autografato in arabo da F. Wüstenfeld, Das geographische Wörterbuch ḍes Abu 'Obeid.... el-Bekrí, Gottinga 1876-1877, 2 voll. con unica paginatura; 2. al-Masālik wa 'l-mamālik "le vie e i regni", grande descrizione geografica del mondo abitato, soprattutto musulmano, per la cui composizione al-Bakrī non solo adoperò le opere dei suoi predecessori, ma anche usò le molte osservazioni da lui fatte in lunghi viaggi e le informazioni orali appositamente raccolte da persone che avevano percorso lontani paesi. Di questa opera furono pubblicate soltanto le parti concernenti i Russi e gli Slavi (a cura del Kunik con il Rosen, Pietroburgo 1878) e la preziosa geografia dell'Africa settentrionale a occidente dell'Egitto: el-Bekri, Description de l'Afrique septentrionale (texte arabe éd. par Mac Guckin de Slane, Algeri 1857, ripubblicato postumo e senza modificazioni a Parigi nel 1911; trad. francese di Mac Guckin de Slane, Parigi 1859, 2ª ed. Algeri 1913, con note supplementari e miglioramento degl'indici alfabetici a cura di E. Fagnan).