al-ḤĀKIM bi-amri'llāh ("Colui che governa secondo il comando di Dio")
Celebre califfo della dinastia eterodossa (Sciita) dei Fāṭimidi d'Egitto, il cui vero nome era Abū ‛Alī al-Manṣūr. Regnò dal 386 èg., 996 d. C., alla sua morte o piuttosto misteriosa sparizione, nel 411 èg., 1021 d. C. Fu una personalità complessa, bizzarra e forse geniale, famosa per il favore accordato agli studî e all'edilizia, come per le sue persecuzioni contro i cristiani, per le sue crudeltà e stravaganze, culminate nella divinizzazione da lui accolta e provocata da parte di alcuni fanatici, quale sviluppo delle dottrine degli Ismā‛īliti (v.); questa divinizzazione di al-Ḥākim non attecchì in Egitto, ma, attraverso alcuni emissarî, fu trapiantata in Siria, e lì diede origine alla tuttora esistente setta dei Drusi (v.).
Bibl.: S. De Sacy, Exposé de la relig. des Druzers, Parigi 1838, I, pp. ccxlvii-cdxxxvii; S. Lane-Poole, A history of Egypt in the Middle Ages, Londra 1901, pp. 123-134.