al-ḤASAN al-Baṣrī
Una delle figure più eminenti dell'Islām primitivo. Nato, secondo la tradizione, a Medina, di padre persiano fatto prigioniero, secondo altri ad al-Baṣrah (Bassora) stessa nel 21 èg. (642 d. C.) vi morì nel 110 (728). Prese parte a spedizioni in Persia, e tornato in patria si diede alla vita religiosa e d'insegnamento, guadagnando un grande prestigio per la sua personalità religiosa eminente, di asceta, teologo e predicatore. Una equilibrata armonia di pietà profonda, attaccamento alla tradizione e vivo senso di giustizia lo tenne lontano da ogni posizione estrema nelle questioni politico-religiose dell'epoca. Come oratore, fu stimato l'eguale del famoso al-Ḥaggiāǵ, con il quale venne a conflitto. Per tale sua ricchezza di vita religiosa ed equità di atteggiamento, sunniti, mu‛taziliti e mistici lo vollero dei loro. La tradizione attribuisce la fondazione della setta mu‛tazilita al distacco di Wāṣil ibn ‛Aṭā' e ‛Amr ibn ‛Ubaid dal suo circolo per una controversa questione teologico-politica.
Bibl.: H. H. Schaeder, Ḥasan al-Baṣrī, in Der Islam, XIV (1925), pp. 1-75; L. Massignon, Essai sur les origines du lexique technique de la mystique musulmane, Parigi 1922, pp. 152-179.