al-KĀHINAH
. Soprannome significante, in arabo, "la sacerdotessa, l'indovina", e che nei varî adattamenti europei appare nelle forme Cahena, Kahina, ecc.; dato da alcune fonti storiche arabe alla regina berbera dell'Aurās (v.), che, a capo della sua tribù dei Gerāwah (convertita, come sembra, al giudaismo) e di altre popolazioni berbere unitesi a lei, tenne testa, verso la fine del sec. VII d. C., ai conquistatori arabi, i quali, occupata la Cirenaica e la Tripolitania, tendevano a sottomettere stabilmente tutta la Barberia. Inflisse una sanguinosa sconfitta al generale Hassān ibn an-Nu‛mān, che fu ricacciato fino alla Grande Sirte; ma pochi anni dopo, determinatesi delle discordie tra i Berberi, gli Arabi tornati all'assalto vinsero ed uccisero l'eroica regina. Intorno alla persona di questa si formò poi una serie di leggende, delle quali si è valsa anche la recente letteratura coloniale europea.
Bibl.: El-Bekrī, Description de l'Afrique septentionale (trad. De Slane), Parigi e Algeri 1913, pp. 22-23 e passim, Ibn Khaldūn, Histoire des Berbères (trad. De Slane), Algeri 1852-56, I, pp. 213-215 e passim, III, pp. 191-194; H. Fournel, Les Berbers, Parigi 1875-1881, I, pp. 215-224; E. F. Gautier, Les siècles obscurs du Maghreb, Parigi 1927, pp. 245-255 e passim; Ch.-A. Julien, Histoire de l'Afrique du Nord, Parigi 1931, pp. 322-327; R. Basset, al-Kāhina, in Encyclopédie de l'Islām, II, p. 667.