al-KUWAIT (A. T., 91)
Città ed emirato arabi sulla costa nord-occidentale del Golfo Persico fra l'Irāq e il Neǵd. L'emirato abbraccia una superficie di circa 5000 kmq., costituita da una steppa sabbiosa che declina verso il Golfo Persico. Nell'interno un numero non precisabile di Beduini esercita la pastorizia; gli abitanti sedentarî, in gran parte Arabi sunniti, poi Negri (4000), Persiani (1000) ed Ebrei (200), sono circa 51.000: abitano quasi tutti nella capitale del sultanato, al-Kuwait. Questa è posta sulla sponda sud di una insenatura che si apre nella costa settentrionale del sultanato; le acque abbastanza profonde rendono agevole il traffico marittimo nel porto, che per la sua posizione quasi all'estremità nord del Golfo Persico accentra il commercio dell'Arabia orientale e anche parte di quello dell'‛Irāq. Le importazioni consistono soprattutto in cotone, riso, caffè, zucchero, le esportazioni in perle (alla pesca delle quali si dedicano circa 12.000 individui), spezie, sale.
Non si hanno notizie della città di al-Kuwait anteriormente al secolo XVIII, verso la fine del quale si sviluppò rapidamente, soprattutto per essersi interrotta la via di transito attraverso Bassora in seguito all'occupazione temporanea di questa città da parte dei Persiani. Durante il sec. XIX si formò ad al-Kuwait e nei suoi dintorni un emirato, il quale, dopo varî tentativi di ribellione contro la Turchia, finì con l'accettare la sovranità ottomana, anche per difendersi contro i reiterati attacchi dell'emiro dello Shammar. L'Inghilterra, la quale fin dalla fine del sec. XVIII aveva riconosciuto l'importanza del porto di al-Kuwait, ne garantì costantemente l'autonomia di fronte alla Turchia, soprattutto quando ebbe a temere, tra la fine del sec. XIX e il principio del XX, che il piccolo stato potesse cadere sotto l'influenza della Germania in seguito al progetto di prolungare fino ad al-Kuwait la costruenda ferrovia di Baghdād, e lo ridusse, di fatto, sotto il suo protettorato. Caduta la potenza dell'emirato dello Shammar e sostituitasi a essa quella della famiglia di Ibn Sa‛ūd, la minaccia all'esistenza dell'emirato di al-Kuwait si fece più grave. Un accordo firmato durante la guerra mondiale (fine del 1915) sotto gli auspici inglesi imponeva a Ibn Saüd di rispettare l'integrità del territorio di al-Kuwait; questo impegno veniva rinnovato nel trattato del 20 maggio 1927 tra l'Inghilterra e il Nord, il quale riconobbe in esso gl'interessi britannici preponderanti nell'emirato.
Il titolo ufficiale dell'emiro di al-Kuwait (dal 1921 Aḥmed ibn alGiābir Al Sabbāh), è shaikh; il piccolo stato, che fuori della sua capitale non possiede alcun centro importante, ha una popolazione di circa 50.000 abitanti, tra i quali è una forte colonia persiana.