al-Qa'ida
al-Qā‛ida. - Organizzazione terrorista fondata sul finire degli anni Ottanta del 20° sec. dal miliardario saudita Osama bin Laden (Usāma ibn Lādin). La sua matrice è quella del fondamentalismo islamico e gli scopi che si propongono i suoi militanti sono la restaurazione della piena vigenza normativa della sharī‛a (la legge sacra, eterna e immutabile) e la purificazione del mondo, contaminato dalle idee e dai valori proposti dall'Occidente. Gli obiettivi da colpire sono in primo luogo i paesi occidentali, in particolare gli Stati Uniti, massima potenza della 'empia' civiltà occidentale, materialistica e senza Dio, ma anche Israele e i governi di molti paesi dell'area musulmana, accusati di aver svenduto l'identità culturale e religiosa dell'islam. Strutturata inizialmente in maniera estremamente gerarchizzata e centralizzata sul piano ideologico, operativo e logistico, al-Q. ha conosciuto nel corso del primo decennio del 21° sec. una progressiva trasformazione in direzione di una crescente decentralizzazione sia nella guida sia nel coordinamento dei diversi gruppi affiliati, che agiscono ora su scala regionale, per raggiungere obiettivi territorialmente definiti. Ha contribuito a questo cambiamento il duro contraccolpo che ha subito l'organizzazione per gli effetti prodotti dalla lotta al terrorismo internazionale intrapresa dagli Stati Uniti e dai suoi alleati dopo l'attentato dell'11 settembre 2001 a New York e Washington, lotta culminata con l'intervento militare in Afghanistan, dove Osama bin Laden si era rifugiato situando la base logistica dell'organizzazione con campi di addestramento per i terroristi. La caduta del governo talebano e la presenza delle forze armate occidentali ha ristretto lo spazio d'azione di al-Q., recidendo legami diretti con i singoli gruppi, e ne ha frantumato la struttura organizzativa e militare centralizzata, avviando una fase di spontaneismo armato e di diffusione molecolare del terrorismo, estremamente difficile da contrastare. Come molti analisti hanno osservato, il marchio di al-Q. viene concesso, quasi fosse un franchise, a tutti i gruppi e le organizzazioni radicali che vogliono unirsi e costituire una sorta di filiale. L'organizzazione ha così trovato nuovo spazio soprattutto in Africa allacciando stretti legami con gruppi terroristici e separatisti locali, in particolare nella regione magrebina e nordoccidentale del continente (Algeria, Ciad, Mali, Mauritania, Marocco, Niger, Senegal, Nigeria e Tunisia) e in Africa orientale (Somalia, Etiopia, Kenya e Gibuti). Contemporaneamente, al-Q. ha cominciato a usare in maniera massiccia Internet per veicolare i suoi messaggi e i suoi video, utilizzando la rete come strumento per l'arruolamento e la propaganda. Ai gruppi legati direttamente o indirettamente ad al-Qā‛ida sono da attribuire numerosi attentati avvenuti nel corso del primo decennio del 21° sec., tra cui quelli del 2004 a Madrid e del 2005 a Londra, e quelli altrettanto cruenti perpetrati in Egitto, in Algeria, in Giordania, nello Yemen. In questo scenario rimane ancora da valutare l'effetto della morte di Osama bin Laden, ucciso dalle forze militari statunitensi il 1° maggio 2011 nel suo rifugio nei pressi di Islamabad (Pakistan), dopo un decennio di ricerche e grazie alle precedenti operazioni di intelligence. Dopo la scomparsa del suo leader alla guida dell'organizzazione subentrava il medico egiziano Ayman al-Ẓawāhirī (n. 1951), suo cofondatore e braccio destro del miliardario saudita. Tra la fine del 2012 e l'inizio del 2013 l'attenzione della comunità internazionale era rivolta agli effetti dell'offensiva lanciata nel nord del Mali dall'organizzazione al-Q. nel Maghreb islamico (Aqmi); infatti, anche grazie all'alleanza con i ribelli separatisti tuareg, in seguito prontamente eliminati, nel corso del 2012 le forze qaediste, arricchitesi con il traffico illecito di droga, armi ed esseri umani, avevano conquistato l'immensa fascia desertica nel nord del Paese minacciando l'equilibrio interno, peraltro assai fragile, degli stati vicini, per es. la Nigeria, duramente colpita dagli attacchi terroristici di un altro gruppo islamico, Boko Haram. L'attacco aereo lanciato dalla Francia nel gennaio 2013 a soccorso dell'esercito del Mali per sconfiggere la minaccia di al-Q. lasciava fondamentalmente irrisolto il problema di come contenere, non solo militarmente, l'avanzata islamica nel continente africano, che rischiava di essere in gran parte risucchiato in orbita arabo-islamica.