al-Shahrastani (propr. al-Sahrastani) Tag al-Din, Abu l-Fath Muhammad ibn Abd al-Karim ibn Ahmad
(propr. al-Šahrastānī) Tāǧ al-Dīn, Abū l-Fatḥ Muḥammad ibn ‛Abd al-Karīm ibn Aḥmad Pensatore e dossografo musulmano persiano (n. Shahristān, Khorāsān, od. Turkmenistan, 1086 - m. dopo 1153). La sua opera più celebre è il Kitāb al-milal wa n-niḥal («Libro delle religioni e delle sette»), in cui, riprendendo in parte il Ṣiwān al-ḥikma e lo pseudo-Ammonio, al-Sh. dà criticamente conto delle varie posizioni teologiche e filosofiche a lui note, inerenti all’islam o a esso estranee; una cospicua parte è dedicata alla polemica contro la filosofia (e in partic. contro Avicenna). Interessante per la ricostruzione delle discussioni teologiche è poi la sua Nihāyat al-aqdām fī ‛ilm al-kalām («Il limite del passo in teologia»; non ‛Nihāyat al-iqdām’, come riportato dall’edizione Guillaume del 1934). Divisa in 20 sezioni, l’opera esamina i fondamenti (qawā’id) della teologia, ma, più che una rassegna, è una critica delle varie posizioni tramite le quali al-Sh. intende mostrare i limiti che la teologia non può (o non riesce) a superare. Ancora contro la filosofia è Muṣāra‛at al-falāsifa («Lotta con i filosofi»): in questo testo viene mossa una serrata critica (che poi verrà confutata da al-Ṭūsī) a cinque punti (su sette che l’autore aveva intenzione di esaminare) della filosofia avicenniana: (1) il concetto di esistenza necessaria; (2) il concetto di esistenza; (3) il concetto di unità; (4) l’intellezione del principio; (5) l’eternità del mondo. Occorre infine ricordare il commento al Corano (Mafātiḥ al-asrār «Le chiavi dei segreti»), in cui al-Sh. rivela il proprio orientamento ismailita.