ALAGÔAS [pron. -ó-]; (A. T., 155-156)
Stato costiero del Brasile orientale, situato all'incirca fra 8° e 10°30′ di lat. S., che deve il suo nome (in portoghese: "lagune") ai numerosi laghi allineantisi sulla costa, lunga circa 558 km. e generalmente bassa e sabbiosa. Con un'area di 28.571 kmq., è il più piccolo degli stati della Federazione, dopo quello limitrofo di Sergipe, mentre per popolazione (978.748 ab. secondo il censimento 1920, 1.115.000 circa nel 1926) è al decimo posto. È diviso dallo stato di Sergipe per mezzo del Rio S. Francisco, mentre ad O. e a N. è circondato dallo stato di Pernambuco, col cui territorio formò un'unica provincia fino al 1817.
Nello stato è abbastanza netta la separazione fra la zona costiera, larga in media 70-75 km., piana, caratterizzata da piogge invernali (maggio-agosto) copiose (2000 mm. circa) ed estati piuttosto secche, che si presta alle colture della canna e del riso, e la zona interna, dove il terreno si eleva formando un tavolato ondulato, ben irrigato da corsi d'acqua, con colture sparse di cotone, tabacco, manioca e mais, con aree adatte all'allevamento dei bovini (400.000 capi) e degli ovini (300.000 capi) e con vaste distese di foreste, che danno ottimo legname da costruzione. Nel 1920 furon noverate 8840 fattorie, di cui 1152 in Palmeira dos Indios.
Colonizzato verso la metà del sec. XVI (dopo che la colonizzazione si era già affermata, intorno al 1523-26, nei vicini stati di Parahyba e Pernambuco), l'Alagôas rimase sempre scarsamente popolato, a causa delle condizioni climatiche poco favorevoli soprattutto per gli Europei. La popolazione era calcolata a 511.500 ab. nel 1890, a 642.250 nel 1900; è perciò quasi raddoppiata in 35 anni. La densità risulta di circa 20 ab. per kmq., ma la differenza fra la zona costiera e quella interna è assai notevole. Prevale l'elemento creolo, con tracce di elemento negro nella zona costiera, di elemento indio nell'interna. Sulla costa sono il porto di Alagôas, già capitale dello stato, situata sul margine meridionale della laguna di Manguaba (12.000 ab.), e quello, assai più attivo, di Maceió, capitale attuale (v.); inoltre i minori ancoraggi di Penedo, Pedras e Cominâo. La penetrazione nell'interno è agevolata dal Rio S. Francisco, navigabile per lungo tratto. Sovvenzionato dall'Unione è il servizio di navigazione delle lagune Manguaba e Norte. Le comunicazioni terrestri sono più difficili, sia a causa della natura del suolo, sia a causa dell'estensione delle foreste. Lo stato aveva alla fine del 1927 circa 400 km. di ferrovie; principale tra esse la linea che da Maceió raggiunge il confine con lo stato di Pernambuco, entro il quale poi essa prosegue ridiscendendo al mare a Sergipe. Lo stato comprende 18 municipî (36, di cui 10 con più di 1000 kmq. nel 1920) e 11 comarcas judiciales: invia 2 senatori e 5 deputati al parlamento federale.
L'Alagôas, che faceva parte della capitaneria di Pernambuco, incominciò a popolarsi solo fra il sec. XVI e il XVII, quando gli abitanti di Pernambuco, durante l'invasione degli Olandesi, ripararono verso il sud della provincia. Gli Alagoani, che avevano salvato la loro indipendenza dagli attacchi degli Olandesi, vollero poi difenderla anche contro i Brasiliani e i Portoghesi, e sostennero la lotta per oltre mezzo secolo, fino a quando Giorgio Velho, venuto da San Paolo con ingenti forze, li sconfisse nel 1697. Ma i capi alagoani, quasi tutti Negri, anzi che sottomettersi e ritornare allo stato di schiavitù, preferirono uccidersi, precipitandosi da una roccia. Fino al 1839, la capitale era stata Alagôas, patria di due illustri Brasiliani: i marescialli Teodoro de Fonseca e Floriano Peixoto, che furono, rispettivamente, il primo presidente e il primo vice-presidente della repubblica degli Stati Uniti del Brasile.