Badiou, Alain
Filosofo e scrittore francese (n. Rabat, Marocco, 1938). Allievo di Althusser, è stato professore presso l’Université Paris VIII (Vincennes-St-Denis) e, dal 1999, presso l’École normale supérieure, dove ha fondato il Centre international d’étude de la philosophie française contemporaine. Il pens iero di B. si sviluppa intorno ad alcune polarità: il marxismo; la psicanalisi di J. Lacan; la matematica; la scrittura poetica, drammaturgica, narrativa. L’etre et l’evenement (1988; trad. it. L’essere e l’evento), suo testo maggiore, è organizzato in 37 «meditazioni» nelle quali B. propone, in polemica con Heidegger, un’ontologia in cui la matematica è assunta come unico linguaggio possibile per lo studio dell’essere-in-quanto-essere. L’essere, relativamente alla «presenza», è vuoto; l’evento, «ciò che non è l’essere-in-quanto-essere», è, invece, «presenza». L’ontologia non può «presentare» l’essere, ma soltanto «tenere il conto» di ciò che si presenta. È dunque l’evento che rende possibile la matematizzazione dell’essere, e non il contrario; ciò vieta la calcolabilità di qualcosa come ‘possibile’ (o calcolabile) al di qua dell’evento. La filosofia risulta dalla riflessione ontologica matematica sulle dottrine costituitesi a partire dall’evento, ossia l’arte, la scienza, la politica, l’amore. Fra le altre opere: Peut-on penser la politique? (1985; trad. it. Si puo pensare la politica?); Manifeste pour la philosophie (1989; trad. it. Manifesto per la filosofia); Le nombre et les nombres (1990); Logiques des mondes (2006).