Alain
Pseud. del pensatore e giornalista francese Émile-Auguste Chartier (Mortagne 1868 - Le Vésinet, Parigi, 1951). Dopo aver seguito all’École Normale i corsi di Lagneau, fu prof. di filosofia e collaborò alla Revue de métaphysique et de morale. Ma il giornalismo e il ‘trafiletto’ divennero la sua migliore espressione. Dal 1906 prese a collaborare alla Dépêche de Rouen (e ad altri quotidiani e riviste) con brevi articoli: nacquero così i celebri Propos, che egli raccolse via via in vari volumi (oltre alle 5 serie di Cent et un propos d’Alain, 1908-28, si contano un’altra ventina di volumi di Propos, 1915-42). Pur richiamandosi alla tradizione razionalistica, cartesiana e spinoziana, A. fu assertore di una morale asistematica, tra lo stoicismo e l’anarchia: convinto che la conoscenza delle cose deve essere sempre viva e attuale (la verità di un momento e di una situazione), afferma che, nel contrasto tra necessità naturale dell’esistere e libertà spirituale, l’uomo-individuo deve tendere al dominio delle proprie passioni e raggiungere la felicità mediante la volontà di felicità (Propos sur le bonheur, 1925; trad. it. Sulla felicità), mentre l’uomo-cittadino deve ricercare un equilibrio di forze e di poteri ed eliminare ogni pericolo di tirannide da parte dello Stato (Éléments d’une doctrine radicale, 1925; Le citoyen contre les pouvoirs, 1926). Tra i suoi saggi migliori e più noti: Mars ou la guerre jugée (1921); Les idées et les âges (1927, 2 voll.); Souvenirs de guerre (1937). Da ricordare sono anche i suoi saggi su Spinoza (1901), Descartes (1927), Platone (1928), e la sua notevolissima opera di critico: Système des beaux-arts (1920; trad. it. Sistema delle arti); Charmes de Paul Valéry avec commentaire d’Alain (1929); Stendhal (1935); Avec Balzac (1937).