ALAIS (A. T., 35-36)
Città della Francia sud-orientale capoluogo di circondario nel dipartimento del Gard, sulla riva sinistra del Gardon, ai piedi delle Cevenne. La sua popolazione, che nel 1901 era di 18.568 ab., e nel 1906 di 18.987, era arrivata nel 1908 a 26.800, e attualmente è di 36.455 (1921); l'aumento è dovuto allo sfruttamento delle miniere di cui è ricca la zona circostante.
Alais è infatti al centro di una ricca e vasta zona mineraria, comprendente i due bacini limitrofi del Gardon e della Cèze, da cui si estraggono ogni anno notevole quantità di carbon fossile e minerali di ferro (lignite, pirite di ferro, piombo, zinco, ecc.); sia l'uno sia gli altri si esportano in gran quantità specialmente in Svizzera e Spagna. La città è in conseguenza centro di grande industria, e si trovano nelle sue immediate vicinanze altiforni, fonderie, stabilimenti per la costruzione di materiale ferroviario, ecc. Alais è anche uno dei principali centri per l'industria e il commercio della seta; tutti i suoi dintorni sono piantati a gelso, e si calcola che la produzione della seta greggia sia di kg. 30.000 annui; tale seta è conosciuta in commercio col nome di tramette o organzino di Alais. Date le grandi industrie che la città possiede, assai attivo è il suo traffico, agevolato da buoni mezzi di comunicazione: Alais è infatti stazione della ferrovia che da Parigi va a Nîmes attraverso Clermont-Ferrand, ed ha parecchie altre ferrovie secondarie che l'uniscono a località vicine, tra cui quella che va a Teil percorre una strada quanto mai pittoresca.
Benché si sia tentato di dimostrare che Alais era un centro già conosciuto all'epoca romana col nome di Alesium o Arisitum, certo è che dati storici precisi per questo centro non appaiono che nel seL. XI. Nel '200, dai tre signori che se ne dividevano il potere, viene concessa alla città una carta di consolato, che, scritta in lingua provenzale, è anche un interessante documento di lingua volgare. Luigi IX confermò i privilegi, che furono poi spesso rinnovati. Dopo essere passata dalla signoria del Delfino del Viennois, Umberto II, a quella della casa di Beaufort, fu eretta nel 1396 in contea. Speciale interesse ha la sua storia al tempo della Riforma protestante, poiché la città fu teatro di lotte sanguinosissime, che si prolungarono sino al sec. XVIII. Solo al termine di tali lotte la città poté rialzarsi dalla rovina in cui esse l'avevano precipitata, e cominciarono di nuovo a prosperare in essa le industrie e i commerci, che le danno oggi notevolissima importanza.
La città ha conservato ben poco dei monumenti che l'adornarono un tempo. Come dei suoi trovatori, ne rimane soltanto il ricordo glorioso. Tutto è stato distrutto durante le già ricordate guerre di religione, poiché Alais, come Nîmes e Bézières, fu uno dei centri del protestantesimo con cui il Mezzogiorno della Francia protestò ancora una volta contro il potere centrale. Luigi XIV fece di Alais la sede di un arcivescovado e il quartier generale della lotta contro i "Camisards" e della campagna nelle Cevenne. Così, di distruzione in distruzione, anche l'antica collegiata, divenuta poi cattedrale, è stata quasi del tutto ricostruita nel '700, e dell'edificio originale rimangono soltanto due finestroni della facciata, del sec. XII, e il portale di ponente e la torre campanaria, gotici. All'estremità della bella Promenade de la Maréchale (in memoria del maresciallo di Montrevel, comandante l'esercito delle Cevenne), s'innalza il castello, edificato per tenere in rispetto i nuovi convertiti e che serve oggi di caserma e di prigione; e due ponti collegano la città con la riva destra del Gardon; mentre un acquedotto lungo 7 km. costruito nel 1878 conduce alla città l'acqua sorgiva della Tour.
Bibl.: A. Bardon, Histoire de la ville d'Alais, Nîmes 1894-96; D'Hombres-Firmas, Notice sur N. D. d'Alais, in Procés-verbaux de l'Académie du Gard, 1845-46; Taulelle, L'abbaye d'Alais, histoire de St. Julien de Valgagne, Tolosa 1905.