BADDELEY, Alan David
Psicologo cognitivo britannico, nato a Leeds il 23 marzo 1934. Ha studiato psicologia all'University College di Londra e alle università di Princeton (USA) e Cambridge (Gran Bretagna). Professore di Psicologia (1972-74) presso l'università di Stirling (Scozia), è direttore (dal 1974) della Applied Psychology Unit del Medical Research Council di Cambridge. Le sue ricerche, i cui inizi risalgono alla fine degli anni Sessanta, hanno fornito un apporto fondamentale alle conoscenze sull'architettura funzionale dei processi di memoria dell'uomo. Gli studi di B. hanno concorso a specificare la distinzione tra processi di memoria a breve e a lungo termine, chiarendo come l'informazione immagazzinata in questi due sistemi sia rappresentata secondo codici diversi.
Il suo contributo maggiore e più conosciuto è costituito da un modello cognitivo dei processi di memoria a breve termine, elaborato nel 1974 in collaborazione con lo psicologo britannico G. Hitch. Secondo questo modello, la memoria a breve termine può essere concepita come una ''memoria di lavoro'' (working memory), costituita da una serie di sotto-componenti periferiche (memoria verbale e visuo-spaziale) e da un sistema esecutivo centrale, che, tra l'altro, ha la funzione di pianificare e coordinare l'attività cognitiva. Il modello della working memory ha avuto un impatto molto rilevante sulla comunità psicologica internazionale ed è stato utilizzato con successo per investigare non solo i processi di memoria normali, ma anche le loro alterazioni patologiche prodotte da lesioni cerebrali. Anche in questo settore di ricerca neuropsicologica B. ha fornito un importante contributo scientifico. Questi studi, condotti negli anni Settanta su alcuni particolari tipi di pazienti portatori di lesioni cerebrali, hanno contribuito a chiarire le caratteristiche psicologiche dell'amnesia. In anni più recenti B. ha indagato i difetti neurologici della memoria a breve termine e alcune alterazioni associate, in particolare difetti di comprensione del linguaggio.
The psychology of memory (1976) traccia una storia dell'evoluzione delle concezioni psicologiche dei processi di memoria, dai primi studi scientifici, che risalgono alla seconda metà dell'Ottocento, agli attuali modelli cognitivi. Your memory: a user's guide (1982; trad. it., 1984) è un efficace e brillante testo divulgativo, che tratta anche aspetti applicativi, cui B. è sempre stato molto interessato: per esempio le mnemotecniche utilizzabili per migliorare la memoria. Working memory (1986; trad. it., 1990) espone la più recente versione dell'omonimo modello, discutendone in dettaglio l'origine, le caratteristiche e l'evoluzione.
Oltre a discutere e interpretare alla luce del modello della working memory numerosi fenomeni di memoria in senso stretto, B. lo applica ad alcune importanti aree della psicologia normale dell'adulto ed evolutiva, per es. la comprensione del linguaggio e i processi di lettura e il loro sviluppo nel bambino. Infine, alcune sindromi neuropsicologiche, come i disordini comportamentali associati a lesioni del lobo frontale e i difetti selettivi della memoria a breve termine uditiva-verbale prodotti da lesioni posteriori dell'emisfero cerebrale sinistro, vengono interpretate a livello psicologico come disfunzioni selettive di alcune sotto-componenti della working memory.