ALASCA
(II, p. 73; App. II, I, p. 105; III, I, p. 54; IV, I, p. 72)
Tra i più importanti mutamenti intervenuti negli ultimi anni, i due più evidenti riguardano il miglioramento delle condizioni di vita e la crescita di popolazione. La curva demografica ha subito una decisa impennata. I 401.851 ab. del censimento del 1980 e i circa 521.000 del 1985 costituiscono − a fronte del precedente censimento − un aumento del 33% e del 72% rispettivamente in un decennio e in un quindicennio. È una popolazione giovane, con appena il 3% oltre i 65 anni e il 28% al di sotto dei 15 (1985).
La prosperità economica è dimostrata dal livello del reddito pro capite, che è del 22% superiore alla media nazionale statunitense. La ricchezza petrolifera ne è la componente più rilevante, d'importanza strategica per tutta l'economia nazionale. L'oleodotto alascano è entrato in funzione il 20 giugno 1977 e porta enormi quantità di greggio dalla costa artica a Valdez Harbor, porto libero dai ghiacci tutto l'anno, sulla costa meridionale. Questo modesto centro è diventato il terzo porto degli Stati Uniti per tonnellaggio (dopo New York e New Orleans), con 100 milioni di t annue di merce, ovviamente costituita da idrocarburi inviati a Sud con le petroliere.
Proprio nei pressi di Valdez, il 24 marzo 1989, si è avuto uno dei maggiori disastri ecologici mai avvenuti in mare: la petroliera Exxon Valdez, per errore di manovra, urtava il fondale e riversava in mare ben 41 milioni di t di petrolio. In pochi giorni il vento e la corrente trascinavano la macchia enorme fino a 50 km verso sud, inquinando la costa lungo il percorso. Ne è risultato un danno ecologico immenso, perché il Prince William Sound, dov'è avvenuto il fatto, ospitava da sempre una fauna ricca e varia che comprendeva balene, leoni marini, numerosissime foche e una colonia di oltre 10 milioni di uccelli migratori e stanziali. Anche i danni alla pesca sono stati profondi e di lunga durata, colpendo il cospicuo patrimonio di salmoni e di altre specie.
Il petrolio ha favorito indirettamente le attività terziarie, in particolare trasporti e turismo. Il traffico con gli Stati Uniti si svolge quasi esclusivamente per via aerea e l'aeroporto di Anchorage vede passare 3 milioni di passeggeri all'anno, in parte solo in transito sulla rotta polare, ma in parte attratti dalla vastità e peculiarità dell'ambiente naturale. All'interno sono state costruite nuove strade percorribili tutto l'anno. Sono stati aperti anche nuovi parchi nazionali, tra cui nel 1980 il Wrangell-St. Elias, di circa 220.000 km2. L'esproprio di terre di Esquimesi e Indiani per la ricerca o lo sfruttamento petrolifero è stato indennizzato con ingenti capitali: i 900 milioni di dollari stabiliti per legge sono stati versati agli espropriati e amministrati da 13 compagnie, appositamente formate, che ne hanno investito una parte consistente in alberghi, ristoranti e altre iniziative turistiche.
Bibl.: Alaska Almanac 1988, Anchorage 1988; Alaska 1988, New York 1988.