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ALBANI

di Emilio Re - Enciclopedia Italiana (1929)
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ALBANI

Emilio Re

. Famiglia che si ritiene comunemente provenga dall'Albania, donde un Michele Lazii, nel 1464, sarebbe passato in Italia e avrebbe stabilito sua sede in Urbino. Qui i figli di lui, Giorgio e Filippo, avrebbero assunto il cognome di Albani. Dapprima uomini d'arme, a servizio della guerriera dinastia dei duchi d'Urbino, si volsero poi, verso la fine del sec. XVI e sui primi del seguente, agli uffizî civili, ed ebbero rapporti con la Curia romana, che, per estinzione della dinastia locale, si preparava a raccogliere l'eredità degli stati ducali.

Orazio A. (1576-1653) fu il primo che, per trattare appunto la devoluzione di quegli stati alla Sede apostolica, ebbe occasione di venire a Roma, come ambasciatore, e d'esservi tanto apprezzato da papa Urbano, che questi lo designò poi all'ufficio di senatore: ufficio che l'A. tenne con onore dal 1633 al 1645. Dei figli di Orazio, uno, Annibale, entrò nella carriera ecclesiastica; l'altro, Carlo, fu padre di Giovan Francesco che, entrato anche lui nella carriera ecclesiastica e divenuto poi cardinale e papa col nome di Clemente XI, pose il principio e il fondamento delle fortune della romana famiglia Albani. Comincia allora la serie dei grandi cardinali che illustrarono la famiglia e che ebbero, per circa un secolo, una parte molto importante nella storia di Roma e della Chiesa: Annibale (1682-1751) e Alessandro (1672-1779) anzitutto, ambedue nipoti di Clemente XI e mecenati. Più famoso il secondo, protettore del Winckelmann e intenditore e raccoglitore di oggetti d'arte. Una sua prima collezione di statue, acquistata da Clemente XII, fu il fondamento del nuovo Museo capitolino; una raccolta di medaglioni formò il primo nucleo del medagliere pontificio; la famosa villa sulla via Salaria, da lui costruita, parve incarnare la passione per l'antiquaria allora dominante, e diede l'idea e l'esempio della nuova villa-museo. E intanto, nell'altro palazzo, acquistato dai Mattei alle Quattro Fontane, si veniva formando quell'insigne biblioteca Albani che, dopo le perdite subite durante il periodo della prima repubblica romana, soffrì poi l'ultima dispersione all'estinguersi della famiglia.

Gian Francesco (1720-1803), terzo dei cardinali Albani e nipote dei precedenti, seguitò le tradizioni della famiglia, sia come uomo di gusto, sia come partigiano di Casa d'Austria, e quindi ostile alla nazione e al regime francese. Ultimo dei cardinali e forse, almeno politicamente, il più notevole di tutti, Giuseppe (1750-1834), nipote del precedente, fautore dell'impero d'Austria e capo del partito reazionario nel collegio cardinalizio. Pio VIII, di cui egli aveva determinato l'elezione, lo nominò suo segretario di stato, 1829-31; Gregorio XVI lo inviò a ristabilire nelle quattro Legazioni l'ordine turbato dalla rivoluzione del '31: il che gli guadagnò odio, e fama di soverchia severità.

La famiglia si estinse nel 1852 con la morte del principe don Filippo. Ma non va omesso che un altro ramo della medesima famiglia e della medesima provenienza si sarebbe stabilito, circa lo stesso tempo del primo, anche in Bergamo; ad esso appartiene quel Gian Girolamo A. (1504-91), canonista e autore di apprezzate opere, quali De donatione Constantini, De cardinalatu, ecc., che nel 1570 divenne cardinale.

L'arma è di azzurro con una riga accompagnata da una stella nel capo, e da una montagna di tre cime movente dalla punta, il tutto d'oro.

Bibl.: G. Moroni e P. E. Visconti, Città e famiglie dello Stato Pontificio, III, 3-110. - Per i varî cardinali, cfr. Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, II, 1369-73, e la bibliografia ivi citata.

Vedi anche
Alessandro Albani Ecclesiastico (Urbino 1692 - Roma 1779), nipote di Clemente XI e fratello di Annibale, fu insigne mecenate, bibliofilo e collezionista di reperti antichi. Vita e attività Passato dalla carriera delle armi a quella ecclesiastica, nel 1720 fu inviato come nunzio straordinario a Vienna per trattare, tra ... Giuseppe Andrea Albani Ecclesiastico (Roma 1750 - Pesaro 1834), nipote di Giovan Francesco. Inviato nel 1794 a Vienna per portare la fascia benedetta al battesimo dell'arciduca Ferdinando e incaricato, quindi, di ottenere dall'Austria appoggi per lo Stato pontificio contro le dure proposte di pace del Bonaparte, alla fine ... Clemènte XIV papa Giovanni Vincenzo Ganganelli (Sant'Arcangelo di Romagna 1705- Roma 22 sett. 1774); francescano conventuale (con il nome di Lorenzo), fervido predicatore e valente insegnante di teologia e filosofia, fu chiamato a Roma da papa Benedetto XIV che lo pose a capo del convento di S. Bonaventura (1740). Fu ... Stato Pontificio Con riferimento al pontefice romano come sovrano temporale, lo Stato della Chiesa, governato dal papa fino al 1870. L’origine Lo Stato P. nacque da una base costituita dalla sovrapposizione del Patrimonio di S. Pietro (➔) sul ducatus bizantino. Alla metà dell’8° sec. il duca come funzionario bizantino ...
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  • REPUBBLICA ROMANA
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Vocabolario
albano
albano s. m. [der. del lat. albus «bianco»], ant. – Tipo di vino bianco: quell’Albano, quel Vajano, Che biondeggia, Che rosseggia Là negli orti del mio Redi (Redi).
albana
albana s. f. [der. del lat. albus «bianco»; cfr. lat. mediev. vinum albanum]. – 1. Antico vitigno emiliano, che dà grappoli medî, serrati, con acini rotondi, a buccia sottile di color giallo dorato. 2. s. f. o m., invar. Vino tipico della...
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