MAGNARD, Albéric
Compositore, nato a Parigi il 9 giugno 1865, ucciso dai soldati tedeschi nella sua villa di Baron presso Senlis (Oise) il 3 settembre 1914. Allievo di J. Massenet e di T. Dubois al conservatorio di Parigi e, privatamente, di V. d'Indy, si tenne sempre in disparte dal movimento musicale parigino, pubblicando le sue opere in edizioni non venali. Fu artista nobile e severo, che il suo romanticismo temperò con una certa istintiva riservatezza, accresciuta dal culto della forma perfetta e armoniosa: sì che più spesso suscita l'ammirazione che non la commozione.
Scrisse quattro sinfonie (do minore op. 4, mi maggiore op. 6, si bemolle minore op. 11 e do diesis minore op. 21), una suite in stile antico op. 2, Chant funèbre, Ouverture, Hymne à la Iustice e Hymne à Vénus per orchestra, musica strumentale e vocale da camera, nella quale si segnalano la Sonata op. 13 per violino e pianoforte e Quatre poèmes op. 15 per baritono e pianoforte. Le stesse caratteristiche sopra accennate si ritrovano nelle sue opere teatrali: la tragedia Bérénice (rappresentata all'Opéra-Comique di Parigi nel 1911) e Guercøur (rappresentata integralmente nel 1931), che il pubblico ha accolta con rispetto ma senza entusiasmo.
Bibl.: I. Pizzetti, A.M., in Musicisti contemporanei, Milano 1914; G. Carraud, La vie, l'oeuvre et la mort d'A.M., Parigi 1921.