Alberico da Rosate (o Rosciate)
Giurista, nato a Rosciate nei pressi di Bergamo, verso il 1290; venne a morte nel 1360; svolse varia attività politica e diplomatica al servizio di Bergamo: di particolare rilievo tre sue ambascerie ad Avignone (1335, 1337-38, 1340-41). Le sue Quaestiones statutorum rappresentano un momento di grande importanza nella storia del diritto statutario, né minore è il luogo che hanno, nell'ambito dell'esegesi, i suoi ampi Commentaria al Digesto e al Codice.
Tradusse in latino il commento di Iacopo della Lana; la versione, ancora inedita, è contenuta in vari manoscritti (un Ambrosiano, un Parigino, il codice Grumelli alla Civica di Bergamo, ecc.); venne composta verso la metà del secolo, in ogni caso alcun tempo dopo il 1328, anno in cui presumibilmente il Lana ebbe a terminare il suo commento: versione assai libera, secondo le consuetudini letterarie del tempo, sì da contenere sovente chiose, o addizioni al testo laneo, degne d'essere rimeditate nel complesso dell'esegesi dantesca di metà Trecento.
Bibl. - A. Salvioni, Intorno ad A. da R., con alcune notizie relative a D., Bergamo 1842; A. Fiammazzo, Il commento dantesco di A. da R., ibid. 1895; G. Cremaschi, Contributo alla biografia di A. da R., in " Bergomum " L (1956) 1 ss.; L. Prosdocimi, A. da R., in Dizion. biogr. degli Ital. I (1960) 656-657; Petrocchi, Introduzione 79.