Alberico e Pietro d'Alberico
Padre e figlio, scultori, attivi a Bologna subito dopo la metà del 12° secolo. La data del 1159 appare insieme alla firma "Petrus Alberici me fecit cum patre" sulla loro unica opera nota: una croce stradale in marmo bianco di Carrara posta in origine presso porta Ravegnana e poi trasferita in S. Petronio (1798), detta comunemente croce 'degli apostoli ed evangelisti'. Essa è decorata su entrambi i lati: sulla fronte presenta una Crocifissione nella formula romanica del Christus triumphans, sul retro il tema dell'Ascensione riassunta nell'immagine della Maiestas Domini. Qui il Cristo glabro, chiuso in una mandorla, è attorniato dagli arcangeli Raffaele, Michele e Gabriele, individuati da iscrizioni e, in alto, dall'Agnus Dei.La Crocifissione è accompagnata da un'iscrizione in cui così la Vergine esprime il suo dolore: "+Fili quid mateur Deus es sum cur ita pendes ne genus humanum vergat in interitum+". La profondità religiosa dei temi testimonia una committenza colta, incline a scegliere motivi iconografici d'origine bizantina tradotti dai lapicidi non senza tracce della maniera di Niccolò.
Al solo Pietro è da riferire inoltre l'incisione dell'epigrafe tombale di Nonacrina, firmata e datata 1164 (Roversi, 1982), murata nel chiostro romanico di S. Stefano a Bologna.
Bibliografia
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