Sabin, Albert Bruce
Medico polacco naturalizzato statunitense (Białystok 1906 - Washington 1993). Laureatosi alla New York university, lavorò in diversi campi della medicina (batteriologia, anatomia patologica, clinica medica e chirurgica); prof. alla Children’s hospital research foundation dell’univ. di Cincinnati. Particolare risonanza hanno avuto le sue ricerche nel campo della microbiologia generale (meccanismi della resistenza ereditaria e dell’immunità contro i virus; studio dei virus oncogeni, ecc.) e applicata (allestimento di vaccini preventivi e di tecniche diagnostiche per alcune malattie, tra cui la toxoplasmosi).
Vaccino antipoliomielite di Sabin
S. si dedicò in partic. allo studio della poliomielite. Nel 1936 riuscì a coltivare su un tessuto nervoso il Poliovirus e a dimostrarne la primitiva localizzazione a livello del tubo digerente. Intorno al 1953 ottenne, da tre ceppi dello stesso virus, mutanti adattativi sprovvisti di azione patogena ma tuttavia capaci di moltiplicarsi nell’organismo umano e di indurre, quindi, uno stato di immunità. In tal modo S. poté allestire nel 1956 un vaccino antipoliomielitico attivo per via orale, che trovò un impiego di massa dal 1961 e rappresentò un ulteriore progresso nei confronti del vaccino di Salk (già sperimentato nel 1952 e usato su larga scala dal 1954-55), ottenuto con virus ucciso (inattivato) e somministrabile solo per via parenterale. Il vaccino di S., tuttavia, essendo ottenuto da virus vivi attenuati, in alcuni rari casi (ca. 1 su 700.000) può provocare gravi complicazioni (poliomielite paralitica post-vaccinale). Per questo motivo, dal 2002 in Europa il vaccino orale di S. non viene più somministrato, mentre rimane valida la vaccinazione di Salk.