SCHÄFFLE, Albert Eberhard Friedrich
Economista e sociologo nato a Nürtingen (Württemberg) il 24 febbraio 1831, morto a Stoccarda il 25 dicembre 1903. Redattore dello Schwäbischer Merkur a Stoccarda dal 1850 al 1860, nel 1860 professore di economia politica all'università di Tubinga e nel 1868 a quella di Vienna. Membro del Landtag del Württemberg dal 1862 al 1865, e del parlamento doganale nel 1868, fu nel 1871 nominato ministro del commercio, nel gabinetto austriaco Hoenwart; caduto il gabinetto, all'attività scientifica.
È tra i fondatori dell'indirizzo moderno delle scienze politico-sociali in Germania e riunisce in sé i migliori elementi della scuola economica austriaca e di quella storica tedesca. Il suo maggior contributo è quello dato agli studî sociologici con l'opera Bau und Leben des socialen Körpers (voll. 4, Tubinga 1875-78; 2ª ed., voll. 2, 1896, trad. it. Torino 1879), ardito tentativo di raccogliere in un sistema unitario le varie scienze naturali e sociali. Nonostante la concezione organica della società e le molte analogie da lui ricercate tra la struttura e le funzioni del corpo umano e quelle sociali, lo Sch. in complesso è più vicino alla filosofia idealistica tedesca che alla sociologia positivistica. Egli mirava soprattutto a dare un'interpretazione spiritualistica della storia, come ancor più chiaramente si deduce dalla sua opera postuma Abriss der Soziologie (a cura di K. Bücher, Tubinga 1906). Assai noto è pure, per la sua Quintessenz der Sozialismus (Gotha 1875, 16ª ed. 1919; trad. fr. Parigi 1880; ingl. Londra 1889; it. Genova 1897), in cui espose con tanto favore le teorie socialistiche da lasciar credere che vi aderisse. L'opera soppressa dal governo prussiano appunto per questa sua apparenza, ebbe poi enorme diffusione. Nonostante il suo ottimismo più volte riaffermato circa una possibile trasformazione in senso socialista del capitalismo, lo Sch. non può tuttavia ritenersi socialista e specialmente delle tendenze socialdemocratiche fu anzi critico severo nell'opera Die Aussichtslosigkeit der Socialdemokratie (Tubinga 1885, 4ª ed., 1891). Nel campo degli studî economici propriamente detti si oppose all'indirizzo crematistico della scuola classica e cercò di riformularne le teorie da un punto di vista etico-antropologico anticipando in molti casi particolari ulteriori sviluppi della scienza.
Diresse fino alla morte (dal 1901 insieme con K. Bücher) la Zeitschr. für die gesam. Staatwissenschaft.
Bibl.: Oltre all'autobiografia (Aus meinem Leben, voll. 2, Berlino 1905), v.: W. Viermann, S. und der Agrarismus, Bonn 1902; E. Fabian-Sagal, A. S. und seine theoret nationalök. Lehren, Berlino 1910; A. Ith, Die menschl. Gesellschaft als sozialer Organismus, Zurigo 1927; L. Wiese, A. S. als Soziologe e F. K. Mann, A. S. als Wirtschafts und Finanzsoziologe, in Gründer der Soziologie, a cura di F. K. Mann, Jena 1932.