D'Agostino, Albert S.
Scenografo cinematografico statunitense, di origine italiana, nato a New York il 27 dicembre 1893 e morto a Los Angeles il 14 marzo 1970. Influente art director degli anni Quaranta, elaborò scenografie suggestive e inquietanti per alcuni dei migliori film noir dell'epoca, a partire da Journey into fear (1942; Terrore sul mar Nero) di Norman Foster con Orson Welles e, specialmente, per la splendida serie di horror a basso costo ideata dal produttore Val Lewton per la RKO, presso la quale D'A. svolse quasi interamente la sua carriera.
Dopo gli studi universitari e quattro anni di tirocinio a New York come scenografo teatrale, lavorò per diverse case di produzione per passare poi, nel 1939, alla RKO dove curò le scenografie dei film prodotti da Lewton, in cui la suspense e la suggestione nascono dal modo sapiente in cui le scene riescono a creare un'atmosfera angosciosa e claustrofobica, assecondando uno stile fotografico a forti contrasti di bianchi e neri, di luci e di ombre, quasi sempre dovuto al grande operatore Nick Musuraca. Nacquero così nel 1942 Cat people (Il bacio della pantera), nel 1943 The leopard man (L'uomo leopardo), I walked with a zombie (Ho camminato con uno zombie), tutti di Jacques Tourneur, e The seventh victim (La settima vittima) di Mark Robson, nel 1945 Isle of the dead (Il vampiro dell'isola) sempre di Robson e The body snatcher (La iena ‒ L'uomo di mezzanotte) di Robert Wise. Un significativo esempio del modo di lavorare alla RKO e della capacità di D'A. di superare le difficoltà è la bellissima scala in legno, dalle vetrate istoriate, di The seventh victim, in realtà la stessa, famosa e costosissima, fatta costruire per The magnificent Ambersons (1942; L'orgoglio degli Amberson) di Welles, opportunamente riadattata. Nel 1946 D'A. inventò una scala originale per The spiral staircase (La scala a chiocciola) di Robert Siodmak, e poi cupi, paurosi e claustrofobici ambienti settecenteschi per Bedlam (Manicomio) di Robson.
Tuttavia lo scenografo non si limitò esclusivamente al genere noir, né a collaborare a b-movies: il suo stile spoglio e realistico s'incontrò perfettamente con la sensibilità di un autore come Jean Renoir, con cui lavorò per This land is mine (1943; Questa terra è mia) e The woman on the beach (1947; La donna della spiaggia). Notevoli furono anche le scenografie per Notorious (1946; Notorious ‒ L'amante perduta) di Alfred Hitchcock e quelle realizzate per Edward Dmytryk (Murder, my sweet, 1945, L'ombra del passato; Till the end of time, 1946, Anime ferite; Crossfire, 1947, Odio implacabile): film coraggiosi e anticonformisti, con i quali D'A. confermò il suo talento. In seguito lavorò per Joseph Losey in The boy with green hair (1949; Il ragazzo dai capelli verdi) e Fritz Lang per Clash by night (1952; La confessione della signora Doyle); il suo ultimo lavoro notevole fu Run of the arrow (1957; La tortura della freccia) di un altro regista non convenzionale come Samuel Fuller.