Schweitzer, Albert
Teologo, storico, medico e musicologo tedesco (Kaysersberg, Alsazia, 1875 - Lambaréné, Gabon, 1965). Libero docente di scienze neotestamentarie a Strasburgo fino al 1905, e organista tra i più eminenti interpreti di J.S. Bach (Bachkonzerten di Strasburgo, fondazione della Società bachiana di Parigi, 1906), nel 1913 si laureò in medicina e si diede da allora quasi senza interruzione all’attività missionaria e assistenziale in Africa; recatosi a Lambaréné (Africa Equatoriale Francese), vi fondò un lebbrosario-villaggio come simbolo concreto del suo cristianesimo. Fu insignito nel 1952 del premio Nobel per la pace. S. fu una delle più eminenti personalità della scienza e della spiritualità tedesca del suo tempo. Ha pubblicato scritti fondamentali sulla costruzione degli organi, un’edizione critica delle opere organistiche di Bach e un importante saggio sull’arte bachiana (J.S. Bach, 1905; trad. it. G.S. Bach: il musicista poeta). Come studioso delle antichità cristiane, S. si è soprattutto segnalato per la sua interpretazione del messaggio di Gesù (Das Messianitäts- und Leidensgeheimnis. Eine Skizze des Lebens Jesu, 1901, trad. it. La vita di Gesù: il segreto della messianità e della passione; idee riprese nello scritto posteriore Von Reimarus zu Wrede, 1906, più noto nella rielaborazione fattane dallo stesso S. col titolo Geschichte der Leben-Jesu-Forschung, 1913, trad. it. Storia della ricerca sulla vita di Gesù), secondo la quale non solo tutta la predicazione di Gesù, ma la sua stessa attività va spiegata in senso nettamente ed esclusivamente escatologico sulla base della sua autocoscienza messianica. Anche la dottrina paolina della redenzione attraverso la morte e la resurrezione di Cristo ha, secondo S., un significato e un’origine nettamente escatologici (Geschichte der paulinischen Forschung von der Reformation bis auf die Gegenwart, 1911; Die Mystik des Apostels Paulus, 1930). Il messaggio paolino è così strettamente collegato a quello di Gesù sulla base della continuità dell’esperienza escatologica per lui consustanziale a ogni vivente forma di cristianesimo. Contro Wilhelm Bousset e Richard Reitzenstein, combatte la tesi dell’ellenizzazione misteriosofica del messaggio cristiano per opera di Paolo e difende il carattere associato e collettivistico della mistica paolina, affermando il vincolo che lega la morale di Paolo alla sua ecclesiologia e alla sua escatologia. Sch. ha dedicato altresì alcune notevoli indagini a problemi culturali e storico-filosofici (Die Religionsphilosophie Kants, 1899; Kulturphilosophie, 1923-24), interessanti oltre tutto per lo studio della sua personalità religiosa. Fra gli altri scritti, oltre a quelli dedicati alla sua missione nel Congo (Zwischen Wasser und Urwald, 1921; Mitteilungen aus Lambarene, 1a ed. 1915, 2a ed. 1926, 3a ed. 1928), si ricordano Das Abendmahlsproblem (1901) e Die psychiatrische Beurteilung Jesu (1933). Notevoli anche gli scritti autobiografici: Aus meiner Kindheit und Jugendzeit (1924); Autobiographie, in Die Philosophie der Gegenwart in Selbstdarstellungen (1929); Aus meinem Leben und Denken (1933; trad. it. La mia vita e il mio pensiero).