SOREL, Albert
Storico, nato il 13 agosto 1842 a Honfleur, morto a Parigi il 29 giugno 1906. Suo padre desiderava farlo entrare nell'industria che aveva fondato, ma il S., dopo un viaggio in Germania (1865), preferì impiegarsi nel Ministero degli affari esteri [1866). Nella vita letteraria esordì come romanziere con Clémence ou Madame de Beautival, cominciato a Honfleur nell'estate del 1864 ma scritto in gran parte a Berlino, con la Grande Falaise (1872), col Docteur Egra (1873). Nella Grande Falaise il Taine scoprì lo storico nella veste de romanziere e procurò al S. la cattedra di storia diplomatica all'École de sciences politiques (1872). Il Traité de Paris du 20 novembre 1815 e l'Histoire diplomatique de la guerre franco-allemande dimostrarono che il Taine aveva colto nel segno (1873). Seguirono il Precis du droit des gens (1877) in collaborazione con Funck Brentano e La question d'Orient au dix-huitième siècle: le partage de la Pologne et le Traité de Kaïnardji (1878). Ma l'attività storiografica del S. culminò nella classica opera L'Europe et la Revolution française, 8 volumi, Parigi 1885-1903, di cui aveva avuta la prima idea nel 1874. Toccò al S. l'onore d'iniziare col volume sull'Austria il magnifico Recueil des instructions données aux ambassadeurs et ministres de France depuis les traités de Westphalie jusqu'à la révolution françoise, Parigi 1884. Oltre al bel lavoro Bonaparte et Hoche en 1797, Parigi 1896, il S. raccolse i suoi saggi Essai d'histoire et de critique (1883), Lectures historiques (1894), Nouveaux essais d'histoire et de critique (1898); Études de littérature et d'histoire (1901), Notes et portraits (a cura del figlio Albert-Émile, 1909). Alla storia delle idee politiche diede due notevoli contributi con le monografie su Montesquieu (1887) e Madame de Staël (1890). Né dimenticò la letteratura narrativa (Vieux habits. Vieux galons; Pages normandes). Accademico di Francia dal 1894, fu professore all'École militaire di S. Cyr dal 1898.
Discepolo spirituale del Sainte-Beuve e del Taine, ereditò dal primo il largo interesse umano e il gusto delle analisi psicologiche, solidamente fondate su documenti; attinse dal secondo il profondo senso storico, epurato però da ogni astrattismo. L'opera fondamentale del S. L'Europe et la Révolution française rovescia appunto una delle tesi del Taine: la politica d'espansione della rivoluzione non fu, come credeva il Taine un effetto del dilettantismo dottrinario, ma lo sviluppo logico di sforzi secolari anteriori: il S. inserisce, senza soluzioni di continuità, la storia della rivoluzione francese nella storia d'Europa come Tocqueville l'aveva inserita nella storia di Francia. Il vivo senso storico del S. finì col dominare completamente, senza spegnerlo, il suo interesse per i problemi del presente, che aveva turbato la visione storica nel suo lavoro sulla storia diplomatica della guerra franco prussiana del 1870-1871. Maestro incomparabile di storia diplomatica, il S. non ha altri rivali in tal campo che Ranke. Ma un punto debole del S. era l'ignoranza del metodo storico tedesco: egli procedeva più per intuito che per metodo sistematico e in questo la storiografia francese ulteriore ha dovuto integrare la sua opera, pur non potendo differire gran che da lui nel giudizio fondamentale su uomini e cose.