BATH [pron. bót], Albert ulrik
Poeta svedese, che fra il 1880 e il 1890 esercitò in Svezia una notevole influenza sulle nuove correnti letterarie sorte in quell'epoca. Nato a Malmö il 13 luglio 1853, pubblicò nel 1879 un primo volume di poesie, con visioni di paesaggio limpide, concrete, precise e con quadretti di genere desunti dalla vita d'ogni giorno, il cui tono realistico era allora nuovo nella lirica svedese. E la stessa arte conservò anche nelle raccolte successive: Nya Dikter (Nuove poesie, 1881), Vid allfarväg (Alla strada maestra, 1884), På gröna stigar (Su verdi sentieri, 1889); ma con un'accentuazione sempre più forte dei problemi sociali. Ricerche storiche da lui compiute lo condussero a suggestive rievocazioni della vita degli antichi popoli nordici (Nordiskt Forntidsliv, Antica vita nordica, 1890; Nordmannamystik, Mistica degli antichi popoli nordici, 1898; Från faren tid, Dal tempo passato, 1910); e gli offersero materia per due ampie composizioni poetiche narrative: Marit Vallkulla (1887) sul tempo dei proeessi delle streghe, e Kärlekssagan på Björkeberga (La leggenda d'amore a Björkeberg, 1893) su una avventurosa vicenda d'amore del poeta secentesco Lars Wiwallius. Nelle altre raccolte di liriche che pubblicò ancora (Svenska Toner, Melodie svedesi, 1893; Ungmön från Antverpen och andra Dikter, La fanciulla d'Anversa e altre poesie), i motivi sociali e i motivi storici s'incrociano. Il suo posto è fra Strindberg e Heidenstam, in una zona un po' grigia, intermedia. Morì a Goteborg il 3 agosto 1912, professore di antica letteratura nordica.
Bibl.: A. U. Baath, Dikter i Urval, Stoccolma 1910; e cfr. su di lui H. E. Larsson, A. U. Bȧȧth, in Ord och Bild, 1901; id., A. U. B., ibid., 1912.