ALBERTI, Antonino, detto il Barbalonga
Pittore, nato nel 1600 a Messina, dalla famiglia degli A. marchesi di Pentadattilo. Allievo in patria di Simone Comandé, poi a Roma del Domenichino, che dette l'impronta definitiva alla sua arte, con questo collaborò nei laterali della cappella di S. Francesco in S. Maria della Vittoria, e forse in S. Carlo a' Catinari, dove si può scorgere la sua mano in alcune figure dei pennacchi. Nel 1633 entro a far parte dell'Accademia di S. Luca; poco dopo il gennaio 1634 ritornò a Messina, dove in breve riuscì ad affermarsi. Morì il 2 nov. 1649.
Tra le opere del periodo romano vanno ricordate la pala con La Vergine, S. Bonaventura e S. Girolamo nella chiesa di S. Croce e S. Bonaventura dei Lucchesi (circa 1628), attribuitagli dal Passeri, quella con i SS. Gaetano ed Andrea Avellino in S. Silvestro al Quirinale; il ritratto di Orazio Spada, nella galleria Spada, attribuitogli da R. Longhi. A Messina sono una Pietà, firmata, già nella chiesa di S. Filippo Neri, e un Ritratto di P. Alberti, ora ambedue nel Museo Nazionale.
Bibl.: G. P. Bellori, Le Vite de' pittori, scultori ed architetti moderni, Roma 1672, I, p. 360 C. C. Malvasia, Felsina pittrice, Bologna 1678, II, p. 336; G. B. Passeri, Vita de' Pittori..., a cura di J. Hess, Leizpig-Wien 1934, I, p. 55,70, 338 s.; L. Pascoli, Le Vite de' pittori..., Roma 1736, pp. 46-50; R. Currò, A. A. detto il Barbalonga, pittore messinese del '600, in Siculorum Gymnasium, XI (1958), I, p. 1-66 (con ampia bibl. e regesti); U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Kzinstler, II, p. 460 (sub voce Barbalonga).