ALBERTI
Famiglia di artisti, di Borgo Sansepolcro. Ebbe un capostipite pittore in un Giovanni di Borghese, ricordato nel 1275, ma i secoli XVI e XVII ne segnarono la maggiore fioritura. In varia misura, ora accademicamente freddi ora con superficiali accenti devozionali, gli A. si espressero nei limiti del manierismo romano della controriforma. Dei nove figli di Giovanni di Berto di Giuliano detto Liso (nato circa il 1483, morto il 12 nov. 1553; fratello di Romano detto il Nero, intagliatore), fonditore di artiglierie e attivo nei lavori di fortificazione di Sansepolcro, quattro furono pittori: Lodovico (che fu anche scultore); Alberto, che ebbe una più ampia attività; Girolamo il Vecchio (morto a Roma nel febbraio 1582),che dipinse a Roma ed a Perugia con i nipoti Cherubino e Giovanni, e lavorò con il fratello Alberto al restauro delle fortificazioni di Sansepolcro; Romano, anche letterato.
Gli artisti della generazione successiva furono ancor più numerosi. Tutti e cinque i figli di Alberto furono pittori: Alessandro (1551-1596), Giovanni (1558-1601), Cherubino, suor Elisabetta (nata il 21 giugno 1555), Michele.
Tra i figli di Girolamo il Vecchio: Cesare (nato il 6 genn. 1562) fu pittore ed incisore a Roma; Francesco (14 ag. 1566-18 genn. 1646) fu architetto militare (ebbe un figlio pittore, Girolamo il Giovane, morto nel 1643); Giorgio (nato a Roma il 5 genn. 1572, e tenuto a battesimo dal Vasari), pittore e ingegnere militare, lavorò nel porto di Gaeta (1597) e fu nominato da Rodolfo Il ingegnere generale del Regno.
Cosimo (morto a Roma il 17 febbr. 1598), figlio di Romano, fu pittore ed architetto, e pittore fu anche suo fratello Durante.
Mentre Andrea, figlio di Cosimo, fu archiatra pontificio di Gregorio XV e di Urbano VIII, due figli di Durante furono pittori: suor Chiara (nata circa il 1660), che dipinse una Pietà per l'altare maggiore della chiesa del Buon Gesù a Sansepolcro, e Pier Francesco (nato nel 1584, morto a Roma nel 1638; fu anche incisore), che dipinse un'Assunzione, un S. Bartolomeo ed altre opere in San Giovanni e nel duomo di Sansepolcro.
Nel sec. XVIII altri pittori Alberti risultano risiedere a Roma: Alberto Giovanni di Alberto, Girolamo di Giovanni. Forse per la parte avuta dagli architetti militari della famiglia nelle fortificazioni di Sansepolcro, per secoli fu ereditaria degli Alberti, fino al secolo XIX, la carica di provveditore alla Fortezza, che per primo aveva avuto Francesco di Girolamo nel 1612, per i buoni uffici del card. Giustiniani e le sollecitazioni del cugino Cherubino.
Bibl.: M. Gualandi, Memorie originali italiane riguardanti le belle arti, VI, Bologna 1845, pp. 50 ss.; A. Bertolotti, Autografi, in Giorn. di erudiz. artistica, IV (1875), p. 200 s.; Id., Curiosità storiche ed artistiche: CXI. Notizie dei pittori A. di Sansepoicro, in F. Gori, Arch. Stor. Artistico, IV (1880), pp. 229 s.; Id., Spigolature storico-artistiche: i pittori A. di Sansepolcro, in Arte e Storia, III (1884), p. 35; L. Coleschi, Storia della città di Sansepolcro, Città di Castello p. 886, pp. 249 ss.; G. Degli Azzi, Inventano degli Archivi di Sansepolcro, Archivio Alberti, Rocca S. Casciano 1914, pp. 123 ss.; G. Mancini, Considerazioni sulla Pittura, con commento di L. Salerno, Roma 1956, passim; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Kùnstler, I, ad voces (con bibl.); Encicl. Ital., II, pp. 177 s. (con bibl.); U. Galetti E. Camesasca, Encicl. della pittura italiana, I, pp. 22-24.