ALEMAGNA, Alberto
Nacque a Varese il 13 maggio 1751 dal conte Pietro Giacomo. All'arrivo dei Francesi a Milano, fu chiamato, il 22 maggio 1796, con A. Battaglia, C. Busti e C. Strataforella, a far parte della nuova Congregazione generale dello stato (trasformata poco dopo in Amministrazione generale della Lombardia), incaricata da Bonaparte del governo di tutta la regione, e il 31 maggio ne assunse la presidenza. Nel settembre dello stesso anno, come rappresentante dell'Amministrazione, fu inviato, con C. Pelegatti, a Parigi, dove già si trovavano il Serbelloni, il Sopransi e il Niccoli, a perorare dinanzi al Direttorio francese l'indipendenza della Lombardia. Costituita la Repubblica cisalpina, l'A. fu uno dei tre membri del Dicastero centrale della polizia (19 luglio 1797). Il 9 nov. 1797 fu chiamato a far parte del Corpo legislativo della Cisalpina, nel Consiglio degli iuniori, come rappresentante del dipartimento del Verbano (Varese), e partecipò attivamente ai lavori di esso. Confermato deputato dalla riforma Trouvé del 31 ag. 1798, da quella del generale Brune del 19 ottobre e infine da quella del Rivaud dell'8 novembre, continuò a sedere al Corpo legislativo sino alla caduta della Repubblica, e seguì il Direttorio a Chambéry, Lione e Parigi, dove, nel luglio 1799, con altri esuli cisalpini, firmò un manifesto per chiedere al governo francese l'unità e l'indipendenza d'Italia. Rientrato in patria dopo Marengo, fu nominato da Bonaparte membro della Consulta legislativa della seconda Cisalpina, e fu tra coloro che approvarono il piano di costituzione proposto dal governo. Inviato con altri ventinove rappresentanti alla Consulta straordinaria di Lione, il 26 genn. 1802 divenne membro del Collegio elettorale dei dotti e del Corpo legislativo della Repubblica italiana, ma da questo usci, per sorteggio, nell'aprile 1804. Durante il Regno italico ebbe la direzione dell'amministrazione economica del ministero dell'Interno. Alla caduta di Napoleone si ritirò a vita privata; morì a Milano nel 1828.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Milano, Araldica,p.m., cart. 78, e Archivio Marescalchi,cart. 42 e 43; Parigi, Archives du Ministère des Affaires Étrangères, Correspondance Politique, Milan,cart. 55; Assemblee della Repubblica Cisalpina,I, 1, Bologna 1917, pp. 69, 89, 104, 107, 167-170, 207 ss. I, 2, ibid. 1917, pp. 345, 360 ss.; II, ibid. 1917, pp. 13, 24, 27-28, 51 ss.; III, ibid. 1919, pp. 62, 117 ss.; IV, ibid. 1919, pp. 390 ss.; V, ibid. 1927, pp. 33 ss.; VI, ibid. 1927, pp. 11, 14, 42 ss.; VII, ibid. 1935,pp. 23-24 ss.; VIII, ibid. 1938, pp. 53,61, 66 se.; IX, ibid. 1940, pp. 7, 22, 24, 77, 78, 86 se.; X, ibid. 1943, pp. 29, 346 ss.; XI, ibid. 1948, pp. 72, 96 se.; U. Da Como, I Comizi Nazionali in Lione per la costituzione della Repubblica Italiana,I, Bologna 1934, pp. 22-23, 285, 408 472, 492, 710, 717; II, 1, ibid. 1935, pp. 63, 73, 79, 80, 246, 251; III, 1, ibid. 1938, pp. 96, 184; III, 2, ibid. 1940, p. 6; G. Manacorda, I rifugiati italiani in Francia negli anni 1799-1800 sulla scorta del diario di Vincenzo Lancetti,in Mem. d. R. Accad. d. scienze di Torino, Classe di scienze mor., stor. e filol.,s. 2, LVII (1907), pp. 139-143, 155; T. Casini, La prima sessione del collegio elett. de' Dotti in Bologna nel 1802,in Archi-ginnasio,IX (1914), p. 376; B. Peroni, La passione dell'indipendenza nella Lombardia occupata dai Francesi, 1796-1797,in Nuova rivista storica,XV (1931), pp. 60 ss.; C. Zaghi, La missione dei cittadini Guiccioli e Massari presso il Direttorio francese, 1796-1797,Ferrara 1937, pp. 3 ss.; Id., Bonaparte, il Direttorio e il problema politico dell'Italia, Ferrara 1938, pp. 50 sa.