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BALUGOLA, Alberto

di Anna Migliori - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 5 (1963)
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BALUGOLA, Alberto

Anna Migliori

Resta memoria di due modenesi di tale nome, press'a poco contemporanei e appartenenti alla stessa nobile famiglia, a volte confusi in un unico personaggio.

In realtà diversissima è la figura del B., morto nel 1579, da quella dell'omonimo avventuriero (ricordato anche col nome di Ramberto), che viveva ancora nel 1620. Il primo fu dottore in legge e partecipò attivamente alla vita della sua città, dove nel 1547 venne eletto fra i delegati alla riforma degli statuti. Ebbe fama di grande erudizione, fu cavaliere di Ercole II e del pontefice Paolo III. La sua notorietà è legata soprattutto alla pubblicazione di una carta topografica del Modenese - la prima che si conservi per questo territorio - apparsa in xilografia nel 1571 e dedicata ad Alfonso d'Este.

Essa riveste un'importanza particolare anche perché il Tassoni se ne servì per il III canto della Secchia Rapita,laddove elenca le zone che diedero il loro contributo di soldati all'esercito modenese: lo stesso Tassoni scriveva nell'ottobre del 1614 una lettera al canonico A. Sassi per chiedergli "una tal descrizione dei territorio di Modena in disegno, che già fu stampata in legno". La carta è ricordata come strumento di lavoro del Tassoni anche da G. A. Barotti nel suo commento al poema.

Proprio questo elemento contribuisce a generare confusione fra il geografo e lo avventuriero che è fra i personaggi introdotti nel III canto della Secchia Rapita "Ramberto Balugola il feroce" - designato dall'autore come "duce dell'alpina schiera". Nel creare questa figura il Tassoni si ispirò a un personaggio che per i Modenesi del tempo, memori delle sue imprese, doveva conservare un certo interesse. Nel V canto del poema (stanze VI e ss.) l'episodio della presa di Castelfranco - nella quale si distingue "il fiero Ramberto" - adombra il ricordo di un'impresa cui Ramberto partecipò attivamente, l'assalto di forte Broglio in Garfagnana. Le corrispondenze del tempo accennano a vicende della sua vita: nel maggio del 1586 il governatore di Modena Ferrante Estense Tassoni scriveva al duca di Ferrara di una pericolosa rissa scatenata da Ramberto per futili motivi; nel 1606 egli portò lo scompiglio in una festa nel territorio di Carpi e vi perdettero la vita alcune persone. Fu imprigionato ma evase poco dopo, dandosi apertamente al brigantaggio e operando senza scrupoli nel territorio modenese. Nel 1610 venne bandito da Ferrara e nel 1619 da tutta la legazione bolognese, sempre in seguito ad assalti e azioni delittuose. G. B. Spaccini nella sua Cronaca Modenese... (riportato da V. Santi, La storia nella Secchia rapita, p.198) ne parla come di un "gran bandito e mizidiale, qual ha gran seguito, e non si comette scellerataggine in questo stato che non vi habbia lui attione dentro". Lo stesso scrittore segnala nel luglio 1613 l'adesione di Ramberto all'arruolamento di mercenari promosso dal duca Cesare d'Este per la guerra di Garfagnana. Egli si distinse per valore soprattutto all'assalto del Broglio, per cui nell'autunno dello stesso anno poté chiedere ed ottenere dal duca di Modena di rientrare in patria. Al servizio del duca combatté ancora nel 1615 nella guerriglia contro il principe di Correggio, che l'anno seguente attentò alla vita del Balugola. A questo punto Ramberto decise di porre fine alle sue avventure e di passare il resto dei suoi giorni in un convento: a tale scopo il duca e il cardinale Alessandro d'Este si incaricarono di intercedere per lui presso Paolo V che lo aveva bandito dai suoi stati. Nel 1619 ottenne insieme al condono il permesso di entrare fra i cappuccini di Faenza col nome di fra' Illuminato. Non si conosce la data della sua morte.

Bibl.: Per il B. geografo, L. Vedriani, Dottori modonesi, Modena 1665, pp. 125 s.; A. Tassoni, La Secchia rapita, a cura di G. A. Barotti, Modena 1774, p. 219; G. Soli, La più antica carta geografica del Modenese e la Secchia Rapita,in Miscell. Tassoniana di studi storici e letterari,Bologna 1908, pp. 209-213. Per il B. avventuriero, G. da Sestola, Del Cappuccino d'Este, Modena, 1646, pp. 47-48; V. Santi, La storia nella Secchia Rapita,in Mem. d. R. Accad. di scienze, lettere e arti in Modena,s. 3, IX(1910), pp. 198-201.

Vedi anche
Carpi Comune della prov. di Modena (131,6 km2 con 65.837 ab. nel 2008), situato nella pianura emiliana. Già fiorente mercato agricolo, è oggi polo di un distretto tessile altamente specializzato (maglieria); importanti anche le industrie meccaniche, alimentari, elettroniche.  ● Sede nell’8° sec. di una chiesa, ... Faenza Comune della prov. di Ravenna (215,8 km2 con 56.131 ab. nel 2008), situato sulla Via Emilia, presso la confluenza del fiume Lamone con il torrente Marzeno. Oltre la riva destra del fiume Lamone si trova il Borgo Durbecco. Florido mercato agricolo. È famosa in tutto il mondo per l’industria delle maioliche. ... Modena Comune dell’Emilia-Romagna (182,74 km2 con 179.937 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. Sorge nell’area dove si congiungono i conoidi dei fiumi Panaro e Secchia, nella Padania, quasi ai piedi del versante settentrionale dell’Appennino, lungo la direttrice della Via Emilia. È uno dei maggiori centri ... Ferrara Comune dell’Emilia-Romagna (404,3 km2 con 133.591 ab. nel 2008) e capoluogo di provincia. È situata a circa 4 km a S del Po (lungo il quale è ubicato il centro satellite di Pontelagoscuro). ● Il nucleo originario dovette sorgere, in epoca bizantina, sulla sponda sinistra del Po di Volano, che, regolarizzato ...
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albertista
albertista s. m. e f. (pl. m. -i). – 1. Nome dato ai seguaci del filosofo e teologo Alberto Magno (sec. 13°), attaccati specialmente al suo orientamento neoplatonico. 2. Nel Risorgimento italiano, fautore di Carlo Alberto.
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