BRAGLIA, ALBERTO
Ragazzo coraggioso e tenace, dotato fisicamente di agilità e forza, iniziò ben presto a frequentare la palestra della società Panaro di Modena. Esordì a Bologna nel 1900 in una gara nella quale si classificò all'ultimo posto. Questo evento lo spinse ad allenarsi più duramente sfruttando ogni suo momento libero. Migliorò così la sua famosa presa digitale. Al Concorso federale di Firenze nel 1904 Braglia conquistò la sua prima corona di alloro e subito dopo cominciò a prepararsi al meglio per i Giochi Olimpici di Atene del 1906 e soprattutto per quelli di Londra del 1908: in linea con la sua tenacia gli studi, nei quali volle inserire tutti gli esercizi presentati anche da altri atleti al concorso di Atene. La supremazia di Braglia nelle competizioni divenne così consueta che dovette partecipare ai concorsi fuori gara per dare la possibilità ad altri di vincere. A Londra conquistò il primo posto nell'eptathlon, l'equivalente dell'attuale concorso generale. Dopo i trionfi riprese gli allenamenti creando nuovi movimenti come il cambio di fronte al cavallo e la capovolta dorsale, che prenderanno il suo nome, e, volendo ampliare il suo raggio di azione, provò a inserirsi nel campo teatrale: alla seconda rappresentazione del suo primo spettacolo, però, per un problema tecnico ebbe un incidente che gli causò alcune fratture oltre alla squalifica da parte della Federazione visto che non aveva rispettato i regolamenti sul dilettantismo. Solo successivamente verrà riqualificato come atleta, partecipando alle Olimpiadi di Stoccolma, dove riuscirà a imporsi ancora una volta. In seguito, assecondando la sua indole creativa e irrequieta, tornò alla sua attività di artista per poi riprendere ad allenarsi da atleta, ma la Federazione lo dissuase dall'impresa. L'edizione olimpica di Amsterdam risultò disastrosa per l'Italia, e Braglia aderì a un comitato per la rinascita della ginnastica nel nostro paese.
Divenuto allenatore della squadra nazionale, insieme a Mario Corrias condusse l'Italia alle Olimpiadi di Los Angeles, conquistando quattro medaglie d'oro. A Braglia venne conferita l'onorificenza di cavaliere ufficiale per i suoi meriti sportivi, ma ai successivi Campionati del Mondo di Bucarest, nel 1934, l'Italia non ripeté i suoi successi e Braglia venne accusato di errori nella preparazione dei ginnasti. Questa accusa lo portò a ritirarsi e a dedicarsi all'insegnamento. Gli eventi portarono poi questo grande atleta a cadere in disgrazia e a dover vivere prima con il sussidio del Comune di Modena e poi con una pensione assegnatagli dal CONI.