BURRI, Alberto
(App. III, I, p. 274)
Pittore e scultore italiano. Dopo il premio dell'Association internationale des critiques d'art alla Biennale di Venezia del 1960, ottiene il premio Marzotto (1964), il Gran Premio alla Biennale di San Paolo del Brasile (1965) e il premio A. Feltrinelli per la grafica (1973). La sua attività espositiva è scandita da mostre nei più prestigiosi musei europei e americani (Museo Nacional de Bellas Artes, Buenos Aires, 1960; Museum of Fine Arts, Houston, 1963; Kunsthalle, Darmstadt e Museum of Modern Art, New York, 1967; Galleria Civica d'Arte Moderna, Torino, 1971; Musée d'Art Moderne, Parigi, 1972; Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma, e Palazzo Ducale, Pesaro, 1976; Museo di Capodimonte, Napoli, e Solomon R. Guggenheim Museum, New York, 1978; Staatsgalerie Moderner Kunst, Monaco, 1980; Brera 2, Palazzo Citterio, Milano, 1984; Biennale di Venezia, 1984; Ex Stabilimento industriale Peroni e Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea, Roma, 1987). Fra gli interventi di dimensione monumentale si collocano il Grande Cretto Nero (m 5x15) per l'università di Los Angeles (1977), quello per il Museo di Capodimonte a Napoli (1978) e ancora il gigantesco Cretto sulle rovine di Gibellina distrutta dal terremoto, quale rinnovato percorso urbanistico a memoria dell'antico tracciato.
Significativa è, inoltre, la sua attività scenografica (Spirituals di M. Gould, Milano, Teatro alla Scala, 1963; L'avventura di un povero cristiano di I. Silone, San Miniato al Tedesco, 1969; November steps di T. Takemitsu con scenografie di M. Craig, Roma, Teatro dell'Opera, 1972; Tristano e Isotta di R. Wagner, Torino, Teatro Regio, 1981) e l'ideazione di teatri-sculture all'aperto (Parco Sempione, Milano, 1973 e Arcevia, 1973-84) come anche la realizzazione di grandi sculture autonome. Nel 1981 nel restaurato palazzo Albizzini a Città di Castello si inaugura la Collezione Burri, lascito dell'artista alla sua città.
Manifestazione fondamentale dell'arte contemporanea, l'opera di B. si esplica in un complesso equilibrio di espressione intensa e di controllo rigoroso: la formulazione dell'immagine è articolata su pochi motivi basilari (larghi orizzonti, nuclei verticali, ampie curve, alvei oscuri, distese senza fine) e struttura con l'invenzione di un inedito codice materiali inusuali e tecniche insolite. Dopo i catrami, i sacchi, i legni, i ferri, le plastiche combuste trasparenti e opache, il cellotex, truciolato di legno pressato, assunto quale supporto, sortisce esiti diversi nel processo di conversione di una quantità amorfa in qualità estetica, mentre i cretti, impasti di bianco di zinco, terre varie e vinavil, evidenziano la fragmentazione della screpolatura come motivo ritmico intrinseco all'opera. Con percorsi ricorrenti, a creazioni di perentoria semplicità nell'ampio respiro spaziale di misura classica e di assoluta sostanza pittorica, si alternano negli ultimi anni composizioni di più variegata esplosione cromatica. Vedi tav. f. t.
Bibl.: H. Read, A. Burri, Hanover Gallery, Londra 1960; E. Crispolti, Burri, un saggio e tre note, Milano 1961; C. Brandi, Burri, Roma 1963; M. Calvesi, A. Burri, Milano 1971; A. Passoni, A. Burri, Galleria civica d'arte moderna, Torino 1971; J. Leymarie, A. Passoni, A. Burri, Musée National d'Art Moderne, Parigi 1972; V. Rubiu, A. Burri, Torino 1975; B. Mantura, G. De Feo, A. Burri, Galleria nazionale d'arte moderna, Roma 1976; R. Causa, G. C. Argan, A. Burri, Museo di Capodimonte, Napoli 1978; F. Caroli, Burri: la forma e l'informe, Milano 1979; C. Brandi, Catalogo Collezione Burri, Fondazione Palazzo Albizzini, Città di Castello 1981; C. Pirovano, Burri, Palazzo Citterio, Milano 1984; J. Leymarie, La poétique de la matière, Parigi 1985; M. Calvesi, S. Lux, M. Volpi, Burri, Monotex Multipli Grande Ferro K, Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Roma 1987; M. Calvesi, Burri, Il Viaggio Sestante Annottarsi, Ex Stabilimento industriale Peroni, ivi 1987.