CANTONI, Alberto
Romanziere, nato a Pomponesco (Mantova) il 16 novembre 1841, morto l'11 aprile 1904. Visse appartato e perciò non fu molto conosciuto, ma fu caro ad alcuni spiriti capaci di sentire e gustare la maniera sua di osservatore e raccontatore umorista: fra costoro, Luigi Pirandello, che in qualche modo lo ebbe precursore, se non maestro. Alcune pagine degli scritti del C. commuovono per la verità intensa nel rappresentare i contrasti dell'uomo con la società e con sé stesso: manca troppo spesso al C. la capacità di fondere organicamente nell'opera sua il duplice intento di arte e di critica. Negli scritti del C., del resto, il pessimismo si esprime quasi in parabole, in iscorci sagaci ed efficaci; così che non vi si avverte sempre la mancanza di più profonde qualità. Ricordiamo di lui: Il demonio dello stile (Firenze 1887), Un re umorista (ivi 1891), L'altalena delle antipatie (ivi 1893), Pietro e Paola (ivi 1897), Humour classico e moderno, grotteschi (ivi 1899), Scaricalasino, grotteschi (ivi 1901), L'illustrissimo (in Nuova Antologia, Roma 1905).
Bibl.: E. Gianelli, A.C., Trieste 1906; id., Per A.C., raccolta di giudizi critici, Trieste 1907; L.A. Villari, Cari volti svaniti: umoristi e umorismo, Prato 1904; L. Pirandello, A.C. romanziere, in Nuova Antologia, Roma 16 marzo 1905; B. Croce, La letteratura della nuova Italia, III, p. 217 segg.; L. Russo, I narratori, Roma 1923, pp. 73-74.