UCCELLETTI, Alberto di Oseletto
UCCELLETTI (Auxelletti, de Auxellettis, Ausilitti, Ocelletti, Oselletti, Oseletti, Auxolettus), Alberto di Oseletto. – Di origine bolognese, appartenne a una famiglia aristocratica, proprietaria di una torre in Strada Maggiore ancor oggi esistente. Nacque in data imprecisata, verosimilmente nella seconda metà del secolo XII, ma nulla è noto della sua vita a eccezione della carriera episcopale, svoltasi nel primo decennio del secolo XIII.
Fu eletto vescovo di Imola nel 1200, probabilmente il 7 maggio; fu consacrato dal vescovo bolognese Gerardo IV Ariosti, che gli aveva già conferito in tempi rapidissimi il diaconato e il sacerdozio. Quella di Uccelletti fu probabilmente una nomina politicamente condizionata dagli interessi del Comune bolognese; dopo un omonimo Alberto, fu il secondo presule a risiedere nella città di Imola, e non più nella tradizionale sede di Castrum Sancti Cassiani. Alla fine del 1201 fu posta la sua candidatura alla sede arcivescovile di Ravenna. Prevalse nell’elezione, in un primo momento, Soffredo cardinale di S. Prassede; ma la scelta fu annullata da papa Innocenzo III, che ne indisse un’altra nella quale il vescovo di Imola raccolse la maggioranza dei suffragi, «forse grazie al forte appoggio del podestà Pietro Traversari» (Cantarella, 1998). Il 10 marzo 1202 Uccelletti fu nominato arcivescovo; il pallio gli fu consegnato dal cappellano papale Rainaldo da Celano. Il 24 aprile 1203 Innocenzo III gli confermò (la concessione risaliva a Urbano III) il diritto di percepire, in quanto arcivescovo di Ravenna, alcune procurationes ratione visitationis da monasteri bolognesi.
Una tradizione municipale, fatta propria nel tardo Cinquecento da Girolamo Rossi (e poi ripresa da Girolamo Fabri e Serafino Pasolini, due eruditi ravennati del secolo successivo), afferma che Uccelletti sarebbe stato comandante (imperator) della flotta veneziana durante la quarta crociata, e sarebbe raffigurato, insieme con l’abate Guglielmo (committente dell’opera) e con un crociato ravennate del suo seguito, nei mosaici pavimentali della chiesa monastica di S. Giovanni Evangelista. Evidenti incongruenze cronologiche suggeriscono tuttavia molta prudenza nell’accordare fiducia a questa tradizione, per quanto Rossi sia solitamente abbastanza informato. Alcune delle fonti citate rinviano al 1205, mentre la crociata si svolse come è noto tra 1202 e 1204; secondo Augusto Vasina, inoltre, Uccelletti risulta assente dalla sua sede soltanto dall’agosto del 1202 all’agosto del 1203. Ma soprattutto mancano riscontri nelle fonti contemporanee o di poco posteriori, che non sono scarse su quel celebre evento.
Nel 1205, Uccelletti risulta presente in Ravenna; è l’ultima notizia documentata che si ha su di lui.
Morì agli inizi del 1207, dopo il 15 gennaio; nell’aprile era già in carica il suo successore, Egidio Garzoni.
Fonti e Bibl.: Hieronymi Rubei Historiarum Ravennatum libri decem, apud Franciscum Franciscium Senensem, Venetiis 1589, p. 368; G. Fabri, Le sagre memorie di Ravenna antica, II, Venezia 1664, p. 498; S. Pasolini, Lustri ravennati, II, Bologna 1679 (si veda la rist. a cura di P.G. Bertoli, Ravenna 2015, pp. 164 s.); G.L. Amadesi, Antistitum Ravennatum Chronotaxim ab antiquissime ejus Ecclesiae exordiis ad haec usque tempora perductam disquisitiones perpetuae..., III, Faventiae 1783, p. 33; Regesta Pontificum Romanorum, a cura di A. Potthast, I, Berolini 1873, p. 140.
A. Vasina, L’elezione degli arcivescovi ravennati del sec. XIII nei rapporti con la Santa Sede, in Rivista di storia della Chiesa in Italia, X (1956), pp. 56-60; Id., Le crociate nel mondo emiliano-romagnolo, in Atti e memorie della Deputazione di storia patria per le provincie di Romagna, n.s., XXIII (1972), p. 34; C. Curradi, Appendice a Storia di Ravenna, III, Dal Mille alla fine della signoria polentana, a cura di A. Vasina, Venezia 1993, p. 771 (regesto n. 84); G.M. Cantarella, Innocenzo III e la Romagna, in Rivista di storia della Chiesa in Italia, LII (1998), pp. 33-72; P. Novara, ‘Ad religionis claustrum construendum’. Monasteri nel Medioevo ravennate: storia e archeologia, Ravenna 2003, p. 35; G. Morelli, Il Medioevo dell’abate Guglielmo. Nei mosaici di San Giovanni Evangelista l’Europa cortese si racconta, Ravenna 2011, pp. 83-86; S. Pasolini, Lustri ravennati. Dall’anno 640 dopo l’universal diluvio all’anno 1713, cit., ad ind.; J. Johrendt, Der vierte Kreuzzug, das lateinische Kaiserreich und die päpstliche Kapelle unter Innocenz III, in Legati, delegati e l’impresa d’Oltremare (secoli XII-XIII)/Papal legates, delegates and the crusades (12th-13th century). Atti del Convegno internazionale di studi..., 2011, a cura di M.P. Alberzoni - P. Montaubin, Milano 2015, p. 108; G. Tassinari, San Giovanni Evangelista e i mosaici della quarta crociata. Considerazioni araldiche, in Ravenna. Studi e ricerche, XXIV (2017), pp. 25 s.