Etnoantropologo italiano (Avezzano 1921 - Roma 2011). Figlio di Eugenio, ha insegnato nelle univ. di Cagliari (1961-71), Siena (1971-73) e "La Sapienza" di Roma (1973-92), dove è stato professore emerito; dal 2003 è stato direttore del museo etnografico di Taranto. Particolarmente influenzato da A. Gramsci e vicino alla sensibilità di E. De Martino, C. è tra i maggiori studiosi italiani di cultura popolare, di cui ha messo in evidenza gli aspetti di differenziazione rispetto alla cultura "egemone" nel quadro di una originale teoria sui "dislivelli di cultura". Ha inoltre fatto ampio uso degli strumenti informatici, fornendo elaborazioni al calcolatore di testi, poesie e relazioni di parentela delle culture indagate. Della sua vasta produzione (gran parte della quale in forma di saggi e brevi articoli) si ricordano: Cultura egemonica e culture subalterne (1971); Folklore e antropologia tra storicismo e marxismo (1974); Oggetti, segni, musei. Sulle tradizioni contadine (1977); A scuola dai logici o a scuola dallo stregone? Proposta di un sistema di notazione logica e calcolo (NLC) delle relazioni di parentela (1978); Intellettuali e mondo popolare nel Molise (1983); Segnicità fabrilità procreazione. Appunti etnoantropologici (1984); Ragioni metriche. Versificazioni e tradizioni orali (1988); Dislivelli di cultura e altri discorsi inattuali (1997); Il dire e il fare nelle opere dell’uomo (1998); Tra cosmo e campanile. Ragioni etiche e identità locali (2003); All’isola dei Sardi. Per un anniversario 1956-2006 (2006); Beni volatili, stili, musei (2007); Altri sé. Per una antropologia delle invarianze (2010). Scritti inediti, saggi, riflessioni e note personali, insieme a una bioblibliografia completa, sono stati resi disponibili in rete dall'etnologo in A.M. Cirese - Archivio in rete. Blog di studi e di divagazioni.