MARTINI, Alberto
Pittore e incisore, nato a Oderzo il 24 novembre 1876. Ebbe unico maestro il padre, ma si può dire un autodidatta e, se da un lato egli si ricollega al Rops, al Beardsley, dall'altro la sua arte e la sua tecnica si nutrirono nell'appassionato contatto con i classici dell'incisione e, sopra tutti, con il Dürer. Giovanissimo ebbe successo a Venezia con una serie di disegni Le corti dei miracoli, col Poema del lavoro e con le illustrazioni alla Secchia rapita e alla Divina Commedia; quindi a Parigi, a Monaco e a Londra palesò in diverse mostre la potenza della sua arte. Seguirono i volumi: Trentun fantasie bizzarre e crudeli e i Misteri (editi a Milano da "Bottega di poesia") dove la tendenza dell'ispirazione macabra e sensuale arriva al parossismo. Inventò e progettò un nuovo tipo di teatro da lui battezzato Teti-teatro. Riflessi del suo satanismo sono anche visibili nell'opera di pittura, alla quale si dedicò sporadicamente. Disegni, litografie, incisioni di questo maestro sono visibili alla Galleria d'arte moderna di Roma e nei gabinetti delle stampe di altre capitali europee.
Bibl.: V. Pica, A. M., Bergamo s. a.; id., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIV, Lipsia 1930 (con bibl.).