MAZZOLENI, Alberto
– Nacque a Caprino Bergamasco nel 1695 da famiglia nobile.
Compì gli studi a Milano e poi a Venezia, dove entrò nel monastero benedettino di S. Giorgio Maggiore e fece professione il 27 maggio 1714 per il monastero di Pontida. Poco dopo fu inviato a Firenze per perfezionarsi negli studi. Vi rimase sei anni e continuò lo studio del greco con Anton Maria Salvini, si avvicinò alla lingua ebraica sotto la guida di Sebastiano Medici, approfondì le sue conoscenze in materia di archeologia ed erudizione con l’aiuto di Filippo Buonarroti e dell’abate benedettino Virginio Valsecchi. Pare che fosse assistito, nello studio delle monete antiche, da Scipione Maffei.
Dopo brevi soggiorni a Bologna e a Parma rientrò a Venezia, dove studiò la collezione numismatica Pisani-Correr e incontrò Apostolo Zeno. In seguito si trasferì a Padova, presso il monastero di S. Giustina, dove frequentò Giovanni Poleni e intrecciò una corrispondenza con L.A. Muratori (sono del 1730 tre lettere relative a notizie numismatiche e alla stampa della Storia di Montecassino di Erasmo Gattola).
In quegli anni terminò l’opera sulla collezione Pisani-Correr, per la cui stampa si accordò con il tipografo Giovanni Santini facendo portare i torchi nel monastero di Pontida, dove dal 1740 ricopriva la carica di priore claustrale. Per sostenere le spese di edizione costituì una società di finanziatori che contava di smerciare le copie del trattato attraverso il circuito di diffusione dei monasteri benedettini. Nel 1744 vide dunque la luce a Pontida In numismata aerea selectiora maximi moduli e Museo Pisano olim Corrario. L’opera è composta di quattro volumi, tre di testo e uno di tavole: il primo è dedicato a Luigi Pisani, gli altri due ad Angelo Maria Querini, che a lungo aveva caldeggiato l’opera. Le sei Animadversiones del terzo volume furono dedicate al cardinale Fortunato Tamburini.
Nel 1743 il M. divenne abate del monastero di S. Andrea di Busco presso Oderzo (Treviso), di cui scrisse la storia, rimasta inedita (Arch. di Stato di Milano, Fondo di religione, cart. 3236). Avviò la rivendicazione delle immunità del monastero contro il vescovo di Ceneda (ora Vittorio Veneto), diocesi in cui si trovava la comunità benedettina. Il monastero aveva cominciato a gravitare nell’orbita del vescovo, ma essendo direttamente legato alla casa madre di Pomposa non avrebbe dovuto dipendere dalla giurisdizione episcopale. Nel 1747 il M. divenne abate di Pontida, dove rimase fino al 1753; l’anno successivo fu nominato amministratore di S. Paolo di Argon (Bergamo), di cui divenne abate nel 1756. Nel 1758 lasciò l’ufficio per rientrare a Pontida, dove fu nuovamente nominato abate, carica che conservò fino alla morte.
Il M. morì a Pontida il 7 febbr. 1760.
Il M. aveva raccolto a Pontida una cospicua biblioteca: un catalogo alfabetico, richiesto al monastero dall’amministrazione napoleonica del Dipartimento del Serio nel 1797, registra 100 volumi stampati e 70 codici miscellanei riguardanti la storia del concilio di Trento e la Riforma, tutti appartenenti al fondo del Mazzoleni. Alcuni erano stati donati dall’abate Benaglio al ministro plenipotenziario imperiale a Milano, Carlo G. Firmian. Pare che alla morte di Firmian i monaci fossero riusciti a recuperare parte del patrimonio, ma con la soppressione del convento (1798) la dispersione fu inevitabile. Oltre a quanto si conserva presso l’Archivio di Stato di Milano, tre volumi manoscritti relativi alla storia del concilio finirono alla Biblioteca civica di Bergamo. La parte più consistente della biblioteca, giunta a un erede del M., fu venduta al giudice Antonio Mazzetti, cultore di memorie trentine e raccoglitore di documenti relativi al concilio. Alla sua morte (1841), Mazzetti lasciò la collezione alla Biblioteca comunale di Trento: i manoscritti (Mss., H.BCT1, 79-128), parte autografi e parte in copia, costituiscono la documentazione reperita dal M. sul concilio.
Il M. raccolse materiali per una dissertazione sui santi Fermo e Rustico, nella quale si impegnava a dimostrare l’autenticità delle reliquie conservate a Bergamo. Alla sua morte le carte passarono ad Antonio Tommaso Volpi, che se ne servì per pubblicare la sua voluminosa dissertazione Dell’identità de’ sagri corpi de’ santi Fermo, Rustico e Procolo (Milano 1761).
Fonti e Bibl.: M. Armellini, Additiones, et correctiones Bibliothecae Benedectino-Casinensis…, I, Fulginei 1735, p. 3; G. Finazzi, Del p. A. M. e dei suoi manoscritti sulla storia del concilio di Trento, Lucca 1861; Id., Di alcuni manoscritti concernenti la storia del concilio di Trento raccolti dal p. A. M., in Miscellanea di storia italiana, VI, Torino 1865, pp. 3-52; N. Tommaseo, Il serio nel faceto: scritti vari, Firenze 1868, p. 255; B. Vaerini, Scrittori bergamaschi fioriti nel convento di Pontida, in A. Alessandri, Storia del monastero di Pontida del p. Celestino Colleoni; con aggiunta degli scrittori bergamaschi benedettini fioriti in quel convento del p. Barnaba Vaerini…, Bergamo 1876, pp. 40-43; G. Fumagalli, Lexicon typographicum Italiae, Florence 1905, p. 311; H. Jedin, Das Konzil von Trient. Ein Überblick über die Erforschung seiner Geschichte, Roma 1948, p. 156; G. Castagna, La corrispondenza dei monaci benedettini cassinesi col Muratori, in Benedictina, XIII (1959), pp. 328-330; P. Lunardon - G. Spinelli, Pontida 1076-1976. Documenti per la storia del monastero di S. Giacomo, in Bergomum, LXX (1976), pp. 126-130; M. Mazzucotelli - G. Spinelli, Un dossier pomposiano nell’Arch. di Stato di Milano: gli appunti dell’abate M. per la storia di S. Andrea di Busco, in Analecta Pomposiana, XII (1987), pp. 37-87; P. Golinelli, Figure, motivi e momenti di storiografia monastica settecentesca, in Settecento monastico italiano. Atti del I Convegno di studi storici sull’Italia benedettina ... 1986, a cura di G. Farnedi - G. Spinelli, Cesena 1990, p. 716 e n. 122; A. Burlini Calapaj, I benedettini e i Rerum Italicarum Scriptores, ibid., p. 737 e n. 39; G. Montecchi, Benedettini ed editoria nell’età dei lumi, ibid., p. 799 e n. 24; Pontidae fratribus Albertus mandat… (catal.), a cura di G. Spinelli, Pontida 1995, p. XXIV; G. Spinelli, La biblioteca dell’abbazia di Pontida alla fine del secolo XVIII (due inediti cataloghi manoscritti), in Monastica et humanistica. Scritti in onore di Gregorio Penco O.S.B., a cura di F.G.B. Trolese, Cesena 2003, II, p. 950 e n. 19.